Creato un dispositivo in grado di fermare le crisi epilettiche
Salute e BenessereNato da una collaborazione tra varie Università inglesi e francesi, il piccolo device rilascia un neurotrasmettitore capace di inibire i neuroni che causano le convulsioni
Un team di ricercatori inglesi e francesi ha condotto degli studi finalizzati a valutare l’utilizzo di un dispositivo elettronico impiantabile nel cervello e in grado di identificare, fermare e prevenire gli attacchi epilettici, rilasciando una molecola, nota come Gaba, che “spegne” i neuroni responsabili della crisi.
Per realizzarlo l’Università di Cambridge ha unito le forze con vari Atenei francesi, tra cui quello di Marsiglia.
Durante gli esperimenti, gli scienziati hanno inserito il congegno nell’encefalo di alcuni topi anestetizzati. Quando la crisi epilettica si è manifestata, il dispositivo l’ha fermata rilasciando il farmaco contenuto al suo interno tramite una pompa ionica.
L’impianto nel cervello del piccolo device, composto da materiali biocompatibili, si presta a varie applicazioni mediche. Il prossimo passo del team di ricerca prevedrà dei test su delle cavie sveglie e in movimento. La speranza è di riuscire, un giorno, a utilizzare questa nuova tecnologia anche negli esseri umani che soffrono di epilessia.
Un nuovo metodo per curare le crisi epilettiche
Comunemente, l’epilessia viene curata somministrando dei farmaci. Tuttavia, le medicine utilizzate possono avere degli effetti collaterali e non sempre riescono a prevenire le convulsioni.
L’efficacia del dispositivo elettronico, nato dalla collaborazione franco-inglese, potrebbe essere maggiore. È studiato per agire direttamente sui neuroni responsabili delle crisi epilettiche ed è in grado di fermare la loro attività dannosa. La sostanza chimica rilasciata dal device tramite una pompa ionica è l’acido y-amminobutirrico (Gaba), il principale neurotrasmettitore inibitorio presente nel cervello dei mammiferi.
Altre possibili applicazioni del dispositivo
I risultati ottenuti sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances. Secondo gli autori dello studio, il dispositivo potrebbe essere utilizzato anche per prevenire i tremori dovuti al morbo di Parkinson, fornendo dopamina al cervello dei pazienti. Non sono da escludere, inoltre, possibili applicazioni della tecnologia nella lotta contro i tumori.
I ricercatori sottolineano che al momento il congegno non è ancora pronto per essere utilizzato e che saranno sicuramente necessari altri esperimenti per perfezionarlo. Sono comunque entusiasti dei risultati ottenuti finora.