Presente anche la leader del Partito Democratico all'inaugurazione della mostra sull'ex segretario del Pci al quartiere Testaccio di Roma
C'era anche la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein all'inaugurazione della mostra su Enrico Berlinguer al Mattatoio, presso il quartiere romano Testaccio,. La leader dem ha visitato la mostra insieme a Piero Fassino e Massimo D'Alema, con il quale ha scambiato qualche commento sulle fotografie che ritraggono lo storico leader del Pci. Presente all'inaugurazione della mostra anche Bianca Berlinguer, figlia di Enrico e nota giornalista e conduttrice.
La mostra
La mostra 'I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer' e riassume decenni di storia di un partito, il Pci, e delle sue successive trasformazioni. Organizzata dalla “Associazione Enrico Berlinguer” e dal suo presidente Ugo Sposetti è aperta fino all'11 febbraio nell'ex Mattatoio di Testaccio e raccoglie fotografie, libri (suoi e su di lui), appunti, lettere, pagine di giornali, manifesti, video d'epoca, testimonianze degli anni del boom elettorale, dei mille comizi in giro per l'Italia, del memorabile funerale a San Giovanni, ma anche oggetti personali tra cui persino la sua scrivania recentemente restaurata. Sulle pareti scorre il contesto, che poi è la storia d'Italia: la grande mappa degli atti di terrorismo, l'elenco delle grandi riforme approvate dal parlamento in quegli anni.
Gli esponenti della sinistra di ieri e di oggi all'inaugurazione
Tanti i volti noti della sinistra presenti all’inaugurazione, come il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Ugo Sposetti, Walter Veltroni, Massimo D'Alema, Piero Fassino, Gianni Cuperlo, Nicola Zingaretti, Andrea Orlando, Antonio Bassolino. In prima fila anche il presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone di FdI, ma dietro di lui una folla di dirigenti, parlamentari, quadri e militanti della sinistra di oggi e soprattutto di ieri. Quelli che con Enrico condivisero, di persona, un pezzo di strada politica. E poi, naturalmente i familiari di Berlinguer, i figli Bianca, Maria, Laura e Marco.
Le dichiarazioni
"Il nostro obiettivo - ha spiegato Sposetti - è stato quello di rappresentare cosa è stato Berlinguer per il partito, per il movimento comunista internazionale, e per l'Italia". Un album attorno al quale, sottolinea Gualtieri, "si riunisce in modo toccante una comunità" per un leader che è stato "il più amato dal popolo non solo della sinistra italiana. Con Moro è stato il protagonista della vittoria della democrazia, e dopo 30 anni di analisi della sconfitta politica, sui limiti abbiamo scritto biblioteche, sarebbe il caso di ricordare che quella stagione ha cambiato in meglio l'Italia". È una "grande emozione ritrovarci tutti qui" ha dichiarato anche Veltroni, salutando Luciana Castellina, Antonio Rubbi e la storica segretaria di Berlinguer Anna Azzolina, assieme ai "compagni della vigilanza che si occupavano della sicurezza di Enrico". La sua è stata "una vita meravigliosa che ricordiamo con dolore e tenerezza. Non ha carezzato il sentimento dei militanti ma li spronava a non avere paura del nuovo". "La proposta del compromesso storico era sovversiva rispetto alla logica della guerra fredda - ha aggiunto - Portò a votare per il PCI anche persone che non avevano quella formazione ideologica. A Berlinguer devo la mia militanza nella più bella comunità politica che esista".
Bianca Berlinguer: "Grande famiglia che si è unita intorno a noi"
"Né Sposetti né Veltroni ci hanno mai lasciato soli, dopo la morte di mio padre - ha ricordato commossa, Bianca Berlinguer - Se n'è andato improvvisamente e quando noi figli eravamo molto giovani, ma abbiamo capito cosa aveva rappresentato per il paese anche per chi comunista non era stato. Trovo falso che fosse descritto come un uomo serio e triste, tormentato: era capace di allegria e leggerezza. Questa 'famiglia' è sempre stata unita attorno a noi - ha concluso la giornalista - e ci ha aiutato a convivere con un lutto che nessuno di noi è riuscito a elaborare fino in fondo".