Roma, Ztl zona verde: ok per diesel euro 4 ma se riscaldamenti spenti per due settimane
L'Arpa ha spiegato che per derogare i diesel euro 4 dal blocco alla circolazione bisogna garantire di ridurre le emissioni nell’atmosfera prodotte da queste mezzi
Auto, moto, camion e bus diesel euro 4 potranno continuare a circolare nella futura Ztl fascia verde, al via da novembre a Roma, a patto che i cittadini rinuncino ad accendere per due settimane i riscaldamenti
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È in sostanza quanto ha riferito l’Arpa, agenzia regionale per l’ambiente, durante le riunioni ai tavoli tecnici con il Campidoglio, ai quali partecipano anche i rappresentanti dei dipartimenti Ambiente e Mobilità di Comune e Regione. L'ente ha spiegato che per derogare i diesel euro 4 dal blocco alla circolazione per le auto più vecchie, come chiesto da Palazzo Senatorio, bisogna garantire di ridurre le emissioni nell’atmosfera prodotte da queste mezzi. La notizia è stata riportata da Il Messaggero
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La nuova Ztl Fascia verde dovrebbe scattare a novembre a Roma in un’area che a Nord va da Labaro e a Sud arriva all’inizio dell’Ardeatina, mentre a Ovest sfiora la Portuense e a Est la Casilina
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Nel provvedimento votato dalla giunta Gualtieri lo scorso autunno è previsto il blocco della circolazione anche per 156mila mezzi diesel euro4 dalla mattina alla sera nei giorni feriali, l’utilizzo di telecamere anche per sanzionare i mezzi ancora più vecchi a benzina (euro0-euro2) e quelli a gasolio (euro 0-euro3) e il divieto di parcheggio in questo perimetro per le vetture più obsolete
Regole che hanno scatenato forti proteste e raccolte di firme per bloccarle. Da qui la volontà di modificare il provvedimento tramite il confronto con l'Arpa e la regione su quali misure adottare
Si lavora sulla deroga per un anno ai diesel euro4, sulla cancellazione del divieto di sosta e sulla possibilità ai possessori delle auto più inquinanti di non dover cambiare la macchina, garantendo la percorrenza di determinati chilometri per motivi di lavoro con l’uso di scatole nere. Per approvare queste modifiche il Comune deve ottenere l’autorizzazione della regione, che nel 2021 ha stilato il piano per l’aria, indicando chiari limiti per le emissioni di CO2
In quest’ottica l’Arpa ha il compito di calcolare l’impatto dei cambiamenti. Per la riduzione dell’uso dei riscaldamenti si guarda a ciò che è stato fatto lo scorso anno per rispondere ai rincari del gas. L'idea è di rinviare l’accensione dei caloriferi e anticipare la chiusura, ridurre a 10 ore il tempo massimo di funzionamento e abbassare di due gradi la temperatura delle caldaie
Tra le altre proposte, ci sono anche l'introduzione di sistemi di trasporto collettivo, ovvero le navette, per i dipendenti degli enti pubblici (ministeri in testa) e delle grandi aziende, l’incentivazione dell’uso di mezzi in sharing a basso impatto e del lavoro agile per gli addetti che percorrono più chilometri e l’incremento del trasporto pubblico
Sull'eventuale via libera da parte della regione, l’assessore ai Trasporti Eugenio Patanè ha dichiarato che "siamo a buon punto. Anzi voglio ringraziare la regione, il presidente Rocca e le strutture che si sono messe a disposizione: abbiamo operato con un rispetto istituzionale reciproco"
La responsabile all’Ambiente capitolina, Sabrina Alfonsi, ha poi spiegato che sul timing dell’apertura dei riscaldamenti, "in attesa delle decisioni del governo, stiamo valutando di ripetere quanto già fatto l’anno scorso, sempre con un’ordinanza che ci permetta di riaccenderli con un peggioramento delle temperature"
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