Roma, due fratellini picchiati e abbandonati dai genitori: "Mangiavano terra per la fame"
LazioIl Policlinico Umberto I ha raccontato la storia di due bambini di 4 e 6 anni che erano stati portati in ospedale dopo che una pattuglia di polizia li aveva trovati in strada denutriti, sporchi e con tracce di percosse e cicatrici sul corpo
"Auguriamo ai nostri due angioletti di avere presto una famiglia che li ami incondizionatamente e che garantisca loro un futuro ricco di amore, gioie e soddisfazioni". Lo ha scritto in un post il Policlinico Umberto I di Roma in cui viene raccontata la storia di due bambini di 4 e 6 anni, arrivati al pronto soccorso il pomeriggio del 10 maggio dopo che una pattuglia di polizia li aveva intercettati mentre si trovavano da soli in una zona periferica della Capitale. I due erano denutriti, sporchi e sul corpo presentavano tracce di percosse e cicatrici. I piccoli sono stati tolti ai genitori, che nel frattempo sono stati denunciati, e sono diventati adottabili dopo un percorso di cura.
La storia
Nel post l'ospedale racconta che i due erano in un totale stato di abbandono e che le loro prime parole comprensibili sono state un grido di aiuto: "Non vogliamo tornare dalla mamma, abbiamo fame, vogliamo il gelato". Le loro condizioni erano così critiche che per una settimana sono stati nel reparto di terapia intensiva, per poi passare al reparto di gastroentorologia. "Entrambi presentavano gravi problemi alimentari. – si legge nella nota –. La malnutrizione da loro subita era talmente grave che alcuni esami lasciavano pensare, a causa dei residui nello stomaco, che avessero mangiato terra". L'equipe di medici e sanitari ha lavorato su differenti piani: "I neuropsichiatri infantili hanno approfondito l'aspetto neurologico mentre grazie alla dedizione di nutrizionisti, come la Dottoressa Isabella Preziosa, e dietisti, come la Dottoressa Romina Alberti, è stata creata una dieta personalizzata per ciascuno di loro - viene raccontato -. Una dieta costantemente aggiornata in base alle loro necessità ed ai loro piccoli ma costanti miglioramenti che, col tempo, ha consentito loro di poter mangiare tutto senza problemi".
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Le cure
Oltre alle cure mediche e psicologiche, un team di cinque infermieri si è alternato per 24 ore su 24 attorno ai piccoli, costruendo un dialogo e un rapporto di fiducia indispensabile per aiutarli. Il più piccolo dei due, nonostante avesse 4 anni, all'arrivo in Pronto soccorso non era in grado neppure di camminare. "Col tempo e con l'aiuto di fisioterapisti ha imparato a farlo, ad andare sul monopattino e anche a ballare", spiega il Policlinico aggiungengo che "il loro percorso di rinascita è stato illuminato dalla generosità dei volontari dell'associazione Arvas, dai tanti regali che hanno ricevuto e dall'enorme affetto di tutti i professionisti sanitari che si sono occupati di loro". Un affetto "sterminato, dimostrato ogni giorno da infermieri, medici ed operatori del policlinico Umberto 1 che si sono prodigati - ben oltre il loro impegno lavorativo - per far tornare un barlume di serenità e speranza negli occhi dei due piccoli", osserva la nota.
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"Meritano un futuro ricco di amore, gioie e soddisfazioni"
Il 6 luglio i due bambini hanno lasciato l'ospedale. Il più grande è andato subito nella nuova Casa Famiglia, mentre il piccolo è stato prima sottoposto a un delicato intervento in Neurochirurgia Pediatrica per ridurre delle raccolte ematiche, causate dalle percosse subite negli anni, che pressavano sul suo cervello e ne compromettevano la vista e altre funzioni. Ora l'augurio dell'ospedale è che i due trovino "presto una famiglia che li ami incondizionatamente e che garantisca loro un futuro ricco di amore, gioie e soddisfazioni. Dopo quello che hanno passato nei primi anni di vita, nessuno lo merita più di loro".