Gli stupri di Palermo e Caivano e i femminicidi in Italia finiscono sul New York Times

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L'estate di crimini orribili in Italia viene raccontata in un lungo articolo del New York Times che cita la violenza di gruppo a Caivano e quella di Palermo ma anche "i casi di donne accoltellate, colpite da colpi di arma da fuoco o avvelenate dai loro partner o da persone conosciute". E sulla premier Meloni: "Ha trascurato la questione dei diritti delle donne e si è invece concentrata su 'legge e ordine', definendo i crimini barbari"

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"Vetri in frantumi circondano la piscina abbandonata, insieme a panchine fatiscenti, piastrelle rotte e un materasso sporco. Gli agenti della polizia locale hanno identificato il posto abbandonato come uno dei luoghi in cui due giovani ragazze sarebbero state violentate ripetutamente da una banda di loro coetanei, tutti residenti nella cittadina italiana di Caivano, alla periferia di Napoli". Inizia così un lungo articolo del New York Times che racconta l'estate orribile dei crimini per le donne italiane, nel quale si sottolinea che gli ultimi femminicidi e stupri di gruppo hanno "riaperto il dibattito sulle aree più degradate del Paese e sui suoi atteggiamenti sciovinisti nei confronti delle donne nonché sul rischio che i social media li amplifichino". Sulla testata statunitense vengono citati la violenza di gruppo a Caivano e quella di Palermo ma anche "i casi di donne accoltellate, colpite da colpi di arma da fuoco o avvelenate dai loro partner o da persone conosciute". Il Nyt spiega che "quelle aggressioni fanno parte di una serie di crimini orribili che hanno fatto notizia quest'estate".

Il Nyt: "Meloni ha trascurato la questione dei diritti delle donne"

Il New York Times ricorda anche la visita di giovedì scorso della premier Giorgia Meloni a Caivano, che la giornalista racconta come "la cittadina operaia di 37.800 abitanti, dove gli eroinomani si bucano all'aperto durante il giorno". "Prima donna e prima leader dell'estrema destra alla guida dell'Italia", scrive il Nyt, "ha trascurato la questione dei diritti delle donne e si è invece concentrata su 'legge e ordine', definendo i crimini barbari", si legge nell'articolo che cita anche i commenti controversi del compagno della premier Andrea Giambruno, e ricorda che la premier non ha mai risposto pubblicamente alle sue dichiarazioni. "Secondo un recente rapporto dell'Istat, in Italia è ancora diffusa l'idea che le donne vittime di abusi siano in qualche modo colpevoli di aver provocato l'aggressione. Un atteggiamento che si ritrova nei commenti del compagno e padre della figlia della premier", si legge. L'idea che il comportamento o l'abbigliamento di una donna possano scatenare la violenza permea anche i tribunali italiani dove - scrive ancora il quotidiano - sessualità e violenza sessuale spesso non sono distinte.

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