Secondo gli esperti, nella zona a Nord della Capitale potrebbe essersi creata una zona di riproduzione. Originaria del Nord America, questa specie è considerata non solo pericolosa per l'uomo ma anche per la salute pubblica
Allarme nella zona a Nord di Roma per la presenza di una possibile colonia di tartarughe azzannatrici, del tipo Chelydra serpentina. Due esemplari sono già stati catturati: il primo è stato recuperato qualche giorno fa dai carabinieri a Capena, alle porte della Capitale, nel giardino di un'abitazione. La seconda tartaruga è stata ritrovata nelle campagne in prossimità della strada provinciale che collega il Comune di Capena al vicino Comune di Morlupo, ad una distanza di poco più di un chilometro da dove era stato intercettato il primo esemplare.
Richiesto l'intervento di forestali ed esperto zoofilo
La ragazza che ha dato l'allarme, vista anche l'eco mediatica creata dal primo ritrovamento, ha immediatamente chiamato il numero di pronto intervento per le emergenze ambientali 1515. Sul posto, ancora una volta, è arrivato l'esperto zoofilo Andrea Lunerti, che insieme ai carabinieri forestali ha catturato l'esemplare, il quale, ora, verrà trasferito al centro di recupero situato nel Comune di Latina.
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L'esperto: "Possono recidere le falangi di bambini e adulti"
"Occorre rinnovare l'invito a prestare la massima attenzione, affinché i bambini non tocchino questi esemplari, né cerchino di prenderli", ha avvertito Lunerti, spiegato che le tartarughe azzannatrici, a seconda delle loro dimensioni, "possono recidere le falangi di un bambino o di un adulto". Quindi è stato dato l'allarme su un eventuale zona di riproduzione: "È probabile che vista la vicinanza del Tevere questi esemplari abbiano iniziato a riprodursi". La tartaruga azzannatrice è originaria del Nord America ed è considerata non solo pericolosa per l'uomo ma anche per la salute pubblica. In Italia la vendita e la detenzione di esemplari di questa specie sono vietate.