Roma, scuola: circa 1.500 gli studenti al corteo

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Tra gli slogan e i cori classici "Contro la scuola dei padroni 10/100/1000, occupazione", gli studenti, assieme agli universitari e a un gruppo dei rappresentanti dei ricercatori precari, si stanno dirigendo verso il Miur

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Sono circa 1.500 gli studenti che stanno prendendo parte al corteo nazionale degli studenti in corso nella Capitale, secondo quanto si apprende. Per gli organizzatori sarebbero, invece, oltre duemila i partecipanti alla manifestazione. "Nessun merito a questo governo", il claim dei cortei che stanno sfilando in tutta Italia. (I CORTEI A MILANONAPOLI E TORINO)

Il corteo della Capitale

A Roma i ragazzi sono arrivati a Piramide intonando le canzoni dei 99 posse, dei Modena City Ramblers, e della Bandabardò. Tra gli slogan e i cori classici "Contro la scuola dei padroni 10/100/1000, occupazione", gli studenti, assieme agli universitari e a un gruppo dei rappresentanti dei ricercatori precari, si stanno dirigendo verso il Miur. 

Manifestazione studentesca 'No Meloni day' al Circo Massimo, Roma, 18 novembre 2022. ANSA/ ANGELO CARCONI
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Blitz dei ricercatori precari nella segreteria del Mur

Il gruppo dei ricercatori precari dell'Università, Re Strike, si è staccato dal corteo degli studenti per un blitz al ministero dell'Università e della Ricerca, a Largo Ruberti a Trastevere, per un'occupazione simbolica della segreteria. "No alle riforme a costo zero" è lo slogan utilizzato dal gruppo, circa 20 persone. Dopo circa 15 minuti i manifestanti si sono allontanati volontariamente.

Manifestazione studentesca 'No Meloni day' al Circo Massimo, Roma, 18 novembre 2022. ANSA/ ANGELO CARCONI

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Gli studenti: “Il governo ci ascolti”

"Siamo partiti in corteo in tutta Italia perché maggiori investimenti sul diritto allo studio e un cambiamento strutturale del sistema di istruzione pubblica - affermano gli studenti in piazza - In oltre 40 città stiamo manifestando per Scuole e Università accessibili e gratuite. Nel contesto attuale di guerra e crisi economica l'aggravamento delle condizioni materiali sta determinando abbandono scolastico e universitario e precarietà giovanile. Abbiamo bisogno che la politica ci ascolti, il governo attuale non ci rappresenta, perché è un governo che difende potenti e privilegi, reprime dissenso, libertà e diritti civili. Gli spazi democratici stanno venendo tagliati, la nostra voce viene continuamente zittita con la violenza, non lasciandoci nessuno spazio di decisionalità. Vogliamo poter decidere sulle nostre vite, sui nostri percorsi lavorativi, scolastici e universitari!", proseguono gli studenti. "Da decenni ormai le scuole non si trovano nelle priorità della politica, mentre il livello di dispersione scolastica cresce a dismisura – ha dichiarato invece la coordinatrice dell'Unione degli Studenti Bianca Chiesa - siamo scesi in piazza perché una legge nazionale sul diritto allo studio, l'abolizione dei PCTO a favore dell'istruzione integrata, strumenti di maggiori rappresentanza e protagonismo studentesco, investimenti sull'edilizia, sportelli psicologici e carriere alias, un nuovo statuto dei diritti degli studenti che garantisca il diritto allo sciopero." 

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