"No all'uso politico della giustizia. La mia battaglia di verità continua", ha affermato annunciando la sua discesa in campo alle politiche del 25 settembre
"Mi candido alle elezioni del 25 settembre. Chi saranno i nostri interlocutori politici? Io penso che questo sia un tema che storicamente ha interessato il mondo del centrodestra. Ma non solo. Penso che il tema della giustizia abbia diviso il Paese in due tra garantisti e giustizialisti, ed è stata la vera sconfitta. Il Paese è di tutti", ha detto Luca Palamara, annunciando la sua discesa in campo alle politiche del 25 settembre, all'Hotel Baglioni in via Veneto a Roma, e lanciando la sua associazione, 'Oltre il sistema'. "Quindi è molto semplice: no all'uso politico della giustizia. La mia battaglia di verità continua", ha aggiunto.
Il programma
Palamara ha quindi ribadito le sue linee guida: innanzitutto allontanare dalla scena "l'uso politico" che si fa della giustizia. Poi un no secco "a un distorto rapporto tra magistratura" e informazione. E, ancora, l'affondo al mancato coraggio avuto fin qui dal governo sulla riforma della giustizia. "Ora bisogna avere il coraggio di cambiare tutto quello che non è stato fatto con la riforma Cartabia". Un programma elettorale in dieci punti stilati e messi nero su bianco, dall'economia all'ambiente, dove il filo rosso rimane sempre la giustizia, con la necessità di una "riforma shock". Ad ascoltarlo nella sala dell'hotel Baglioni in via Veneto a Roma un parterre di appartenenti alla società civile, uniti da esperienze simili a quelle dell'ex pm, e alcuni militanti o 'amici' di Forza Italia. L'interlocuzione privilegiata è con il centrodestra, con il quale ci sono diversi "punti comuni", ma anche in quell'area non tutti la pensano allo stesso modo: sul rapporto e uso politico della magistratura, sul rapporto tra media e informazione. C'è una parte, dice infatti, "che si sente più forcaiola". Con loro, il discorso "va affrontato in modo diverso, è un altro paio di maniche, ma non necessariamente collide con il mio". Di una cosa però si dice certo l'ex presidente dell'Anm, tanto da prometterlo alla sua platea: "andrò fino in fondo sulla mia candidatura".