Omicidio Willy, Bianchi in aula: non l'ho toccato neanche con un dito

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Questo è quanto affermato nel corso di dichiarazioni spontanee davanti alla Corte d'Assise di Frosinone da Gabriele Bianchi, uno dei quattro accusati dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte. La sentenza è, intanto, slittata al 4 luglio

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"Willy non l'ho toccato nemmeno con un dito. Io non sarei stato in grado, nemmeno se lo avessi voluto, di fare quello di cui mi si accusa". Questo è quanto affermato nel corso di dichiarazioni spontanee davanti alla Corte d'Assise di Frosinone da Gabriele Bianchi, uno dei quattro accusati dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte, il giovane massacrato di botte a Colleferro nel settembre del 2020. Per Bianchi e suo fratello Marco la procura di Velletri ha sollecitato l'ergastolo. Il giovane di Artena ha poi aggiunto che "Willy merita giustizia come la merita la sua famiglia. Vorrei poter tornare a quella maledetta notte e cambiare tutto. Io sogno ancora di tornare dalla mia famiglia e crescere mio figlio". Per gli altri imputati Francesco Belleggia e Mario Pincarelli la Procura ha sollecitato una condanna a 24 anni. Nel frattempo, è slittata al 4 luglio la sentenza per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte. (IL PROCESSO - L'ARRESTO - LA BANDA)

La difesa di Bianchi: "Nessun teste ha visto pestaggio"

"Nessuno dei 25 testimoni oculari poteva vedere con chiarezza quanto successo la notte del pestaggio di Willy Monteiro Duarte" . Questa è la tesi difensiva illustrata in aula, davanti ai giudici della Corte d'Assise di Frosinone, dall'avvocato Massimiliano Pica, difensore dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi. Il difensore ha affermato che "al momento del pestaggio, era buio e nessuno era in grado di vedere con chiarezza quello che stava succedendo a causa della troppa gente presente". Pica, nel corso della sua arringa, ha mostrato una ricostruzione del luogo dell'aggressione con foto e diapositive. Una versione a cui stanno assistendo anche i Bianchi presenti in aula dentro le celle. 

La replica della madre: "Mio figlio non si è ucciso da solo"

"Io so solo che ho perso mio figlio e di sicuro non si è ucciso da solo, qualcuno è stato. Per il resto non c'è niente da commentare". Così Lucia Monteiro Duarte, madre di Willy, lasciando il palazzo di giustizia di Frosinone al termine dell'udienza. 

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