Non si placa la polemica dopo che il sindaco, Roberto Gualtieri, ha annunciato la decisione di voler realizzare un nuovo impianto per trattare i rifiuti della Capitale
Prosegue la polemica sul futuro termovalorizzatore della Capitale dopo la decisione del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, di dotare la città di un inceneritore. Oggi gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno protestato occupando l'Aula Giulio Cesare, sede dell'Assemblea capitolina.
Lo scontro tra Gualtieri e i 5 stelle
"Gualtieri, ha annunciato di voler dotare la città di Roma di un inceneritore da oltre 600mila tonnellate di rifiuti. Spesso però chi sostiene la necessità di inceneritore, afferma che non ci sono altre alternative. Falso! L'alternativa c'è, eccome. Ed è quella della raccolta differenziata spinta annunciata e sostenuta con forza da più parti durante la precedente campagna elettorale", ha tuonato l'esponente M5s Roberta Lombardi, assessore alla Transizione Ecologica nella giunta regionale di Nicola Zingaretti. A rispondere all'assessore pentastellato è lo stesso Gualtieri: "Non demonizzo posizioni diverse ma io andrò avanti", ha detto il sindaco convinto della "forza" delle sue idee e della "proposta" presentata. Per Gualtieri, il piano del Campidoglio "è organico e completo di impianti più moderni ed ecologici con cui chiudiamo completamente il ciclo dei rifiuti e arriviamo al modello virtuoso di discarica zero e producendo energia pulita". Insomma si sta facendo "la cosa più virtuosa e Green che esiste, abbattendo della metà le immissione e trasformando i rifiuti da costi in risorsa".
approfondimento
Rifiuti a Roma, Gualtieri: realizzeremo il termovalorizzatore
La possibile frattura nel centrosinistra
Il termovalorizzatore continua però a creare problemi anche in Aula Giulio Cesare, occupata questa mattina da M5s e lista civica Raggi: "I nostri due gruppi sono rimasti gli unici autenticamente ecologisti e ambientalisti in tutto il Campidoglio. È lampante poi la spaccatura, ormai pressoché totale e difficilmente sanabile, fra il Pd romano, con l'ex segretario Marco Miccoli secondo cui i consiglieri capitolini non fanno parte di una caserma pronta a obbedire ciecamente, e il Pd regionale asservito alle logiche zingarettiane: una contraddizione sotto gli occhi di tutti che rischia di far deflagrare un fuoco amico pronto a incenerire, è proprio il caso di dire, i dem", sottolineano i pentastellati. La frattura in maggioranza formalmente non c'è ma, in questi giorni, sia i consiglieri di Sinistra Civica Ecologista (Sce) che di Europa Verde hanno ribadito la loro contrarietà in merito alla scelta presa sull'inceneritore.