Rifiuti a Roma, Gualtieri: realizzeremo il termovalorizzatore

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"L'attuale ciclo dei rifiuti vive in una situazione di cronica emergenza", ha detto il sindaco della Capitale, durante l'Assemblea capitolina straordinaria sulla gestione del ciclo dei rifiuti e del piano industriale di Ama

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"Con l'obiettivo ambizioso di zero discariche a Roma abbiamo deciso di realizzare un termovalorizzatore a controllo pubblico con le migliori competenze industriali". Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, durante l'Assemblea capitolina straordinaria sulla gestione del ciclo dei rifiuti e del piano industriale di Ama. "L'attuale ciclo dei rifiuti vive in una situazione di cronica emergenza. La fragilità degli sbocchi, figlia di una pressoché totale assenza di una dotazione organica di impianti, impedisce di avere un controllo del servizio e di compiere quel salto di qualità che i romani chiedono e meritano. Una situazione resa ancora" più acuta "negli anni dall'assenza di una capacità di pianificazione", ha aggiunto il primo cittadino. "L'obiettivo è avere tempi rapidi, servono ovviamente alcuni anni. Vorremmo concludere il termovalorizzatore entro l'arco della consiliatura e possibilmente entro il Giubileo", ha spiegato.

"Sistema fragile"

Inoltre, "è un sistema intrinsecamente fragile che ha allontanato la città dagli standard di una economia circolare. Il modello di sviluppo attuale del ciclo si basa su un fabbisogno smisurato di Tmb e discariche". Attualmente Roma "manda in discarica ben 450mila tonnellate l'anno di rifiuti, ovvero il 30% di quelli prodotti. Ben al di sopra della media nazionale. Questo dipende dal livello basso della differenziata ma anche dal tipo di impianti utilizzati". Il sindaco ha, infatti, spiegato che il fabbisogno di Roma per lo smaltimento di rifiuti "oggi ammonta a 1.200 tonnellate al giorno" e "anche quando avremo raggiunto il 65 per cento sulla base del modello industriale attuale il nostro fabbisogno sarebbe di mille tonnellate a giorno, pari a 350mila l'anno, una discarica anche fortemente impattante durerebbe meno di due anni e mezzo e i due anni e mezzo diventerebbero tre ma non cambierebbe il meccanismo". Sulla gestione del ciclo dei rifiuti "l'eredità più difficile e complessa che ci siamo trovati a gestire" riguarda "la dotazione impiantistica insufficiente e gli sbocchi precari" e quindi "il primo atto messo in pratica è stata la pulizia straordinaria della città e come abbiamo annunciato il piano sarebbe diventato permanente e sarebbe stato il punto di partenza di una reingegnerizzazione della raccolta e del ciclo dei rifiuti". Infine, oltre ai due biodigestori già in programma, uno a Casal Selce e l'altro a Cesano, rispettivamente nei Municipi XIII e XV, per il futuro "ragioneremo sulla possibilità" di "costruire un terzo biodigestore o se realizzare un sistema diffuso di piccoli impianti su tutto il territorio", ha concluso.

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