Ucraina, Papa: "Pazzia aumento spesa armi al 2%, mi sono vergognato"

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"La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un'altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo, non facendo vedere i denti", ha aggiunto Bergoglio

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"Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si è compromesso a spendere il 2 per cento del Pil per l'acquisto di armi come risposta a ciò che sta accadendo, pazzi!". Lo ha detto papa Francesco in riferimento al conflitto ucraino (GUERRA IN UCRAINA, LO SPECIALE - TUTTE LE NOTIZIE IN DIRETTA) ricevendo in Udienza le partecipanti all'incontro promosso dal Centro Femminile Italiano, in occasione del 31esimo Congresso nazionale elettivo sul tema "Identità creazionale dell'uomo e della donna in una condivisa missione".

Le parole di papa Francesco

"La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari - ha affermato il Pontefice -, ma un'altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo, non facendo vedere i denti, un modo ormai globalizzato, e di impostare le relazioni internazionali". "E' ormai evidente - ha aggiunto - che la buona politica non può venire dalla cultura del potere inteso come dominio e sopraffazione, no, ma solo da una cultura della cura, cura della persona e della sua dignità e cura della nostra casa comune", ha detto papa Bergoglio. "Lo prova, purtroppo negativamente, la guerra vergognosa a cui stiamo assistendo - ha proseguito -. Penso che per quelle di voi che appartengono alla mia generazione sia insopportabile vedere quello che è successo e sta succedendo in Ucraina. Ma purtroppo questo è il frutto della vecchia logica di potere che ancora domina la cosiddetta geopolitica". "La storia degli ultimi settant'anni lo dimostra - ha osservato Francesco -: guerre regionali non sono mai mancate, per questo io ho detto che eravamo nella 'terza guerra mondiale a pezzetti', un po' dappertutto, fino ad arrivare a questa, che ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero". "Ma il problema di base è lo stesso - ha sottolineato -: si continua a governare il mondo come uno 'scacchiere', dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri". "Il modello della cura è già in atto, grazie a Dio - ha concluso il Pontefice -, ma purtroppo è ancora sottomesso a quello del potere economico-tecnocratico-militare".

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