Close the Gap, a Roma flashmob e incontro con ministra Bonetti su inclusione e tampon tax

Lazio
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Coop, insieme al collettivo Onde Rosa, l'associazione Toccanoi e la piattaforma Change.org, ha ripreso la campagna sull’inclusione di genere e sulla “tampon tax”, anche alla luce dell’annuncio da parte del governo del passaggio dell'aliquota Iva dal 22% al 10%, ma l’obiettivo resta il 4%. In piazza della Minerva si sono tenute varie performance di danza per continuare a sensibilizzare sul tema e invitare alla sottoscrizione della petizione

Coop, insieme al collettivo Onde Rosa, l'associazione Toccanoi e la piattaforma Change.org, ha ripreso la campagna “Close the Gap” sull’inclusione di genere, lanciata lo scorso marzo, alla luce dell’annuncio, da parte del governo, dell’abbattimento dell’Iva sugli assorbenti femminili - la cosiddetta “tampon tax” - dal 22% al 10%. L’obiettivo resta però il 4% e, allo scopo di raggiungerlo, questa mattina presso la Biblioteca del Senato si è tenuto un incontro a cui hanno preso parte, tra gli altri, l'amministratrice delegata di Coop Italia, Maura Latini, e la ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti. Durante il confronto, di fronte all’ingresso della sala, in piazza della Minerva, si sono tenute varie performance di danza per continuare a sensibilizzare sul tema e invitare alla sottoscrizione della petizione. Alle 650.000 firme raccolte sulla piattaforma digitale Change.org, si sommano ora le oltre 79.000 firme raccolte in presenza da soci e volontari Coop in una rete di 260 punti vendita dislocati in 221 comuni.

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Latini (Coop): “Iva sugli assorbenti è un problema di tutti i giorni”

“Se guardiamo agli ultimi dati in nostro possesso la fotografia che ne viene fuori è quella di un Paese in grande trasformazione - ha dichiarato Maura Latini, ad di Coop Italia -. L’ultima rilevazione del nostro Ufficio Studi - ha spiegato - racconta che 8 italiani su 10 sono favorevoli a unioni tra persone dello stesso sesso, o che il 42% delle donne sono convinte di non essere state valorizzate a pieno (lo pensa solo il 18% degli uomini) e quasi 9 esperti su 10 sono convinti che il gender gap sia un problema che va affrontato. Ci sono evidentemente delle disuguaglianze che vanno sanate - ha sottolineato Latini - e Coop si sta impegnando in prima persona per farlo. Questa dell’Iva sull’assorbenza femminile può sembrare una piccola cosa, ma in realtà è un problema di tutti i giorni e quindi più grande di quanto lo si possa immaginare. Se davvero come ha annunciato il Governo un primo passo si è fatto, chiediamo che sia compiuto un ultimo piccolo sforzo per far sì - ha concluso - che le donne possano acquistare i propri prodotti di igiene come un bene di prima necessità e non come un bene di lusso”.  

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"L'italia non si accontenti del 10%"

Dell'iniziativa hanno parlato anche Silvia De Dea e Martina Gammella, del collettivo Onde Rosa: "In questi anni ci siamo battute dal basso affinché il tema della Tampon Tax venisse preso sul serio anche dalla politica - hanno detto -. Quando nel 2018 abbiamo lanciato la petizione 'Il ciclo non è un lusso - Stop Tampon Tax' non avremmo mai potuto immaginare che quella raccolta firme avrebbe contribuito a sviluppare una sensibilità nuova su questa ingiusta tassa, tra i cittadini, gli amministratori, la politica". 

"Il movimento creato grazie a tutti coloro che hanno sottoscritto l’appello in questi ultimi 3 anni è riuscito a portare il tema al centro del dibattito pubblico - hanno commentato invece Martina Pieri e Fiamma Goretti di Change.org Italia - Giorni fa, il Governo ha annunciato di aver inserito nella manovra finanziaria per il 2022 una misura per ridurre in maniera strutturale l’aliquota su questi prodotti portandola al 10%. Questi fatti raccontano l’impatto che il movimento è riuscito a produrre. L’Italia non si accontenti del 10%: il Parlamento dia voce a oltre mezzo milione di persone che si sono fatte sentire".

 

 

Young woman holding sanitary towel and tampon.

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"Estendere la campagna a tutti i prodotti igienico-sanitari"

“L’obiettivo finale resta la riduzione e il riconoscimento di questi beni come essenziali e necessari. Soprattutto non dobbiamo limitarci ai prodotti femminili ma estendere la campagna a tutti i prodotti igienico sanitari: renderli accessibili e reperibili a tutti e tutte non è solo una questione economica quanto una campagna per garantire un diritto sociale, il diritto alla salute e per promuovere l’equità socio-economica tra generi e generazioni", hanno concluso Lucrezia Iurlaro e Laura Sparavigna, dell'associazione Toccaanoi.

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