Elezioni comunali, Durigon: "A Latina i fascisti non esistono o avrebbero votato"

Lazio

L'ex sottosegretario ha commentato il risultato elettorale del candidato di centrodestra Vincenzo Zaccheo che ha perso al ballottaggio con l'avversario del centrosinistra Damiano Coletta di quasi dieci punti nonostante fosse in netto vantaggio al primo turno: "Beh anche a Roma mi aspettavo un po' meglio. A Latina abbiamo ancora la maggioranza del consiglio comunale"

"Che i fascisti non esistono lo abbiamo visto. Non hanno votato!". Lo ha dichiarato a Repubblica l'ex sottosegretario leghista Claudio Durigon riferendosi alle parole del leader della Lega Matteo Salvini secondo cui l’astensionismo è stato causato da una campagna elettorale nella quale si è parlato troppo di fascisti, i quali esisterebbero solo "sui libri di storia". Lo stesso Durigon ad agosto si era dimesso dalla carica di sottosegretario all'Economia del Governo Draghi dopo le polemiche suscitate per la sua proposta di intitolare il parco comunale di Latina, già dedicato a Falcone e Borsellino, ad Arnaldo Mussolini, fratello del ben più noto Benito.

"Risultato determinato da bassa affluenza

Durigon ha commentato i risultati elettorali, in particolare quello di Latina dove il candidato di centrodestra Vincenzo Zaccheo ha perso al ballottaggio con l'avversario del centrosinistra Damiano Coletta di quasi dieci punti nonostante fosse in netto vantaggio al primo turno: "Beh anche a Roma mi aspettavo un po' meglio. A Latina abbiamo ancora la maggioranza del consiglio comunale". Secondo l'ex sottosegretario a Latina "è stata la bassa affluenza a determinare questo risultato. Queste elezioni erano poco sentite. Ma noi abbiamo già il 53 per cento del consiglio comunale, 18 consiglieri su 32, adesso dobbiamo decidere cosa fare". L’astensionismo, secondo Durigon, non è un fenomeno locale, ma è dovuto a “un vento nazionale. C'è uno scostamento delle persone dal voto, è su questo che adesso dobbiamo concentrarci". C'è la necessità quindi di "riportare la gente a votare parlando delle cose che interessano loro davvero. E non credo che chi non vuole il Green Pass abbia la forza di determinare questo risultato. Sono davvero pochi quelli che non hanno il vaccino nel Lazio. È stata la scelta tra due sindaci. Vedo solo una défaillance elettorale che deve farci riflettere per la questione dello scollamento delle persone dal voto, tanto più che si tratta di elezioni amministrative per le quali questa disaffezione è un brutto segnale”.

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