“Mi sembra giusto circoscrivere l'attività dell'ufficiale rispetto all'ufficio di cui deteneva la responsabilità”, ha spiegato il ministro alle commissioni Difesa di Camera e Senato, stigmatizzando poi quanto avvenuto: “I valori e le esperienze delle nostre forze armate sono altro rispetto a quanto evidenziato in questa bruttissima vicenda”
Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, è intervenuto sulla vicenda di spionaggio che ha visto coinvolto il capitano di fregata della Marina militare italiana Walter Biot (CHI E’), arrestato lo scorso 31 marzo per aver consegnato alcuni documenti classificati a un ufficiale dell’esercito russo. Sull’accaduto “c'è ancora il segreto istruttorio e finché la procura non ci consentirà di accedere agli atti non potremo prendere visione dei documenti oggetto d’indagine”, ha spiegato Guerini alle commissioni Difesa di Camera e Senato. “L'ufficiale - ha aggiunto - era titolare di un incarico che lo autorizzava a visionare materiale classificato ma le sue mansioni, che non prevedevano attività di comando o di direzione, lo portavano ad avere accesso a documenti di valutazione e policy e non alla gestione delle operazioni o al dettaglio delle capacità nazionali e Nato. Mi sembra giusto circoscrivere l'attività dell'ufficiale rispetto all'ufficio di cui deteneva la responsabilità". (L'INTERROGATORIO DI BIOT - I VIDEO - LE INDAGINI - LE PAROLE DELLA MOGLIE)
"I valori dei nostri militari sono altri"
Il ministro ha poi voluto stigmatizzare "in maniera decisa quanto avvenuto: non sta a me - ha detto - anticipare valutazioni in ordine ad altre istituzioni, dei suoi comportamenti ne risponderà di fronte alla legge; vorrei però dire che i valori e le esperienze delle nostre forze armate sono altro rispetto a quanto evidenziato in questa bruttissima vicenda".
"Lo Stato Maggiore della Difesa - ha proseguito Guerini - ha incaricato il primo reparto di fare un'inchiesta formale. Voglio comunque sottolineare l'efficacia del sistema di controlli e la sinergia tra le amministrazioni dello Stato che hanno consentito di far venire alla luce la vicenda", ossia "la procura di Roma, Ros, Aisi e Stato Maggiore della Difesa".
Il legale della difesa: "Confermata nostra posizione"
"Le parole del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, non fanno altro che confermare quanto stiamo dicendo da giorni: il capitano di fregata Walter Biot aveva accesso a documenti di nessun rilievo e certamente non riguardanti la sicurezza nazionale", ha sottolineato l'avvocato Roberto De Vita, difensore del militare di Marina arrestato per l'accusa di spionaggio. "Oggi ho incontrato il mio assistito in carcere. E' motivato e pronto a chiarire la sua posizione. Restiamo in attesa che il tribunale del Riesame fissi udienza", ha concluso il penalista.