Sindacati, studenti e genitori si sono radunati questo pomeriggio sotto la pioggia per prendere parte alla dimostrazione organizzata da Priorità alla scuola: "Da aprile chiediamo che la scuola sia in presenza, in sicurezza e in continuità, senza turni, senza riduzioni di orario”
Sindacati, studenti e genitori si sono radunati questo pomeriggio, sotto la pioggia, in piazza del Popolo, a Roma, per prendere parte alla manifestazione organizzata da Priorità alla scuola. "Siamo qui per un grande racconto collettivo della scuola. Questo è un movimento che raccoglie le anime della scuola tutta. È nato per immaginare collettivamente l'istruzione", ha detto Cristina Tagliabue, una delle promotrici dell'evento, che poi ha illustarto le richieste avanzate dal movimento: "Da aprile chiediamo che la scuola sia in presenza, in sicurezza e in continuità, senza turni, senza riduzioni di orario”.
Le voci dalla piazza
"Serve un nuovo programma di edilizia pubblica e la scuola deve consentire a tutti non di informarsi ma di trasformare le proprie condizioni”, ha dichiarato il sindacalista Aboubakar Soumaoro parlando dal palco allestito in piazza. “Noi armiamoci di passione, di curiosità, ragazzi siate curiosi e determinati, usate l'arma del sapere e della cultura. Ciò sarà possibile - ha aggiunto - se sapremo camminare gomito a gomito, interrogando la politica".
“Il ritorno a scuola è pura propaganda, il Covid ha segnato l'occasione per lo smantellamento dell'istruzione pubblica”, le parole invece di Lorenzo Manfreda, studente intervenuto durante il comizio. “La didattica a distanza è come un tappabuchi di fronte alla mancanza di spazi e docenti. A Roma, durante il lockdown, il 56% degli studenti non ha potuto continuare a seguire le lezioni - ha spiegato -. Mentre si stanziavano miliardi per le aziende, sono stati previsti solo 300 milioni per l'edilizia leggera per le scuole. Non siamo disposti ad abbassare la testa, questa piazza ha una responsabilità storica”, ha concluso.