Anm conferma l'espulsione dell'ex pm di Roma Luca Palamara

Lazio

L'assemblea generale degli iscritti al sindacato delle toghe ha confermato il provvedimento del 20 giugno scorso del Comitato direttivo centrale dell'Anm, bocciando il ricorso del pm romano

Diventa definitiva l'espulsione dall'Associazione nazionale magistrati (Anm) per gravi violazioni del codice etico dell'ex pm di Roma Luca Palamarasospeso dalle funzioni e dallo stipendio e imputato a Perugia per corruzione. L'assemblea generale degli iscritti al sindacato delle toghe, riunita a ranghi ridottissimi (un centinaio i presenti a fronte di 7mila soci), ha confermato il provvedimento del 20 giugno scorso del Comitato direttivo centrale dell'Anm, bocciando il ricorso presentato dal pm romano. Solo 1 voto a favore del ricorso. È la prima volta che un provvedimento così drastico viene assunto nei confronti di un ex presidente dell'Anm.

Palamara: "Rispetto la decisione"

"Da magistrato e da cittadino che crede profondamente nel valore della giustizia equa ed imparziale ribadisco che le decisioni devono essere rispettate. Con altrettanta forza ribadisco di non aver mai barattato la mia funzione. Auguro buon lavoro all'Anm nell'auspicio che torni ad essere la casa di tutti i magistrati". Così Luca Palamara ha commentato la decisione dell'Anm di espellerlo.

"Sono stato travolto e nella fiumana mi sono perso, ma non mi sento di essere stato moralmente indegno", ha detto in precedenza il magistrato durante il suo discorso all'Assemblea, che oggi, contrariamente allo scorso 20 giugno, non ha respinto la richiesta di parola dell'ex pm. "La mia funzione non l'ho venduta né a Lotti, né a Centofanti né a nessuno", ha sostenuto durante il proprio discorso, durato circa 20 minuti, aggiungendo che "il confronto con la politica sulle nomine è sempre esistito". Palamara ha parlato anche della famosa riunione all'hotel Champagne sulla nomina del procuratore di Roma: "Non era un incontro clandestino", ha sostenuto. Nel corso dell'autodifesiva un passaggio è stato ritenuto offensivo per il lavoro dei magistrati, in cui il pm riferendosi alla propria esperienza negli uffici giudiziari, l'ha definita da "scribacchino degli atti". "Non siamo scribacchini ma persone con la schiena dritta che lavorano da mattina a sera e non bussano alle porte dei potenti - ha replicato il pm romano Mario Palazzi -. Palamara non può stare nella mia stessa associazione". Tra gli indignati anche Cristina Ornano, presidente di Area. "Io non sono mai andata al Csm a perorare la causa di nessuno, questo modo di fare associazionismo non ci appartiene", ed è indubbio che "all'Hotel Champagne Palamara ha lavorato per interessi personali". 

Le accuse

Oltre al procedimento penale a Perugia, in cui è accusato di aver ricevuto soggiorni e viaggi dall'imprenditore Fabrizio Centofanti, è già a giudizio davanti al Consiglio Superiore della Magistratura per la riunione all'Hotel Champagne con cinque togati e i parlamentari Luca Lotti e Cosimo Ferri sulla nomina del procuratore di Roma, intercettata con un trojan nel suo cellulare. Non solo: sulla base delle chat contenute nel suo telefono gli sono stati aperti 3 nuovi procedimenti penali e 6 disciplinari, come lui stesso ha rivelato oggi.

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Le parole del presidente dell'Anm Luca Poniz

"I fatti disvelati dall'indagine di Perugia hanno provocato conseguenze drammatiche per il sistema, ed innescato una crisi profonda, i cui effetti non sono del tutto prevedibili, oltre alla già percepibile, gravissima perdita di credibilità del nostro ruolo, con ciò che esso significa nel rapporto tra giustizia e cittadini". E la "fiducia dei cittadini" nei confronti dei magistrati è "drammaticamente precipitata". Lo ha detto il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Poniz, parlando all'assemblea generale delle toghe. "L'Anm a cui pensa Luca Palamara non esiste più e questo è un buon risultato", ha detto ancora Poniz in chiusura riferendosi a un'intercettazione in cui Palamara diceva che l'Anm, di cui è stato presidente, non conta più nulla. "Se intendeva dire che dopo di lui l'Anm svolge un altro ruolo, non di autocollocazione, sono contento", ha aggiunto Poniz, rivendicando all'attuale gruppo dirigente il fatto di essere intervenuto su questa vicenda "senza reticenze e paura". 

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