Primo giorno di scuola a Roma: flash mob e qualche assembramento

Lazio

La Rete degli studenti medi del Lazio si è mobilitata organizzando flash mob in alcune scuole a Roma e in tutta la regione. "Ormai da diversi mesi - spiegano - viviamo in una situazione di assoluta incertezza e precarietà"

Riparte l'anno scolastico anche nella Capitale, tra qualche assembramento, emozione e proteste. Primo giorno di scuola anche per il figlio del premier Giuseppe Conte, Niccolò, arrivato questa mattina alla scuola media Belli -Col di Lana, nel quartiere Prati. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - PODCAST)

La situazione nelle scuole della Capitale

Nella scuola primaria dell'istituto comprensivo pubblico 'Ovidio' della Balduina, per accompagnare i bambini nella nuova organizzazione di classi e corridoi, è stata organizzata una accoglienza da parte delle maestre. Il cortile è stato diviso in 'corsie' con delle transenne per dividere una classe dall'altra e su queste corsie si sono avviati i bambini, lasciando oltre il cancello i genitori. Da domani i bambini saranno lasciati entrare da soli nella scuola, e da soli si avvieranno alla loro classe. Inoltre alcune classi delle medie hanno iniziato l'anno in un altro plesso, la ex scuola delle Maestre Pie Filippini, messa a disposizione dalle suore, sfruttando l'accordo tra Comune e Vicariato. Anche i genitori hanno contribuito a rendere possibile il trasferimento, finanziando l'acquisto di una nuova caldaia.

Qualche assembramento e un po' di traffico alla 'Giacomo Leopardi'. L'istituto comprensivo pubblico 'Parco della Vittoria', che si trova all'interno del parco naturale di Monte Mario, lungo la via Trionfale, comprende sia una materna comunale che una scuola primaria: per le due scuole gli ingressi sono stati scaglionati e divisi; la scuola dell'infanzia, in particolare, deve sfruttare un cancello posteriore. Secondo le norme della scuola, i bambini devono essere accompagnati da un genitore fino alla porta della classe, ma senza poter entrare in aula; prima dell'ingresso viene misurata la temperatura a bimbi e ad adulti, e il dato viene registrato su un foglio che poi deve essere firmato. Questo, spiega la madre di un bambino della materna, unito ai dubbi del personale sulle corrette procedure da mettere in atto, ha creato assembramenti di genitori all'ingresso. Disagi anche al traffico: la stretta via asfaltata che dalla Trionfale sale al complesso della scuola nel parco è stata interdetta al traffico dai vigili urbani dalle 8 alle 8,30, e così sarà anche nei prossimi giorni. Questo ha creato congestioni nelle vie limitrofe.

Infine, nell'istituto comprensivo Falcone e Borsellino, a pochi passi da piazza Bologna, l'anno è iniziato sulle note di "Don't Worry, Be Happy" di Bobby McFerrin. "E' andata molto bene - spiega Chiara, rappresentante di una sezione della primaria - La preside si è impegnata al massimo per garantire la sicurezza e allo stesso tempo un clima di serenità per i nostri bambini che ritornano a scuola, dopo tanti mesi, in una situazione mai vissuta fino ad ora". 

Le proteste

La Rete degli studenti medi del Lazio si è mobilitata organizzando flash mob in alcune scuole a Roma e in tutto il Lazio. "Ormai da diversi mesi - spiegano - viviamo in una situazione di assoluta incertezza e precarietà: indicazioni poco chiare, banchi e organico non sufficienti e trasporti pubblici che non garantiranno la sicurezza". Alla mobilitazione hanno partecipato anche studentesse e studenti il cui rientro è stato posticipato da ordinanze comunali o dei Consigli di Istituto: "Non basta rimandare la data di riapertura delle scuole, serve un investimento strutturale nella scuola per garantire a tutte e tutti il diritto allo studio in sicurezza", dicono i ragazzi. "È arrivato il momento di ripensare la scuola - spiega Dario Rapiti, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Lazio - didattica in presenza, trasporti sicuri, sportelli di supporto psicologico ma soprattutto chiediamo che studenti e studentesse siano coinvolti nei processi decisionali a tutti i livelli, dal consiglio di classe e d'istituto alle discussioni in Ministero. Nelle prossime settimane continuerà la mobilitazione, nelle scuole e nelle piazze per rimettere al centro dell'attenzione la scuola e gli studenti!".

Scuola chiusa ad Amatrice. Pirozzi: "Manca il personale"

"Mentre tutti i tg mandano immagini della riapertura delle scuole, ce n'è una che è malinconicamente chiusa. Si tratta della scuola di Amatrice. Mancano spazi? No. Mancano banchi? No. Manca il personale!". E' quanto scrive l'ex sindaco di Amatrice e consigliere regionale del Lazio di FdI, Sergio Pirozzi, a proposito del mancato avvio dell'anno scolastico nel comune reatino colpito dal sisma del 2016. "Sarebbe stato bello - aggiunge il consigliere regionale - se un telegiornale si fosse recato in questa terra per parlare di questa situazione incredibile. Ma in fondo non conviene a nessuno". 

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