L'albergo, ex residenza del segretario del Partito Socialista, dopo il lockdown è rimasto chiuso e rischia di non aprire più i battenti. Lo riporta il Corriere della Sera, citando le parole del titolare, Roberto Vannoni: "Siamo chiusi da marzo a causa del Covid e riapriremo a settembre, o quantomeno ci speriamo. Dipenderà dall’economia, dal resto..."
L'hotel Raphaël di Roma, divenuto famoso per il lancio delle monetine a Bettino Craxi (CHI ERA - VENT'ANNI DALLA MORTE - LA FOTOSTORIA) ed ex residenza dell'allora segretario del Partito Socialista, è rimasto chiuso dopo il lockdown dovuto all'emergenza Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - L'EMERGENZA A ROMA) e rischia di non aprire più i battenti. Lo riporta il Corriere della Sera, citando le parole del titolare Roberto Vannoni, chiamato affettuosamente Robertino da Craxi quando viveva lì: "La nostra clientela è soprattutto americana. Siamo chiusi da marzo a causa del Covid e riapriremo a settembre, o quantomeno ci speriamo. Dipenderà dall’economia, dal resto...". L'hotel si trova in pieno centro, a pochi metri da piazza Navona.
Il lancio delle monetine
Il 29 aprile 1993 Bettino Craxi pronuncia il suo ultimo discorso parlamentare, poco prima del voto che dovrà decidere sull’autorizzazione a procedere nei suoi confronti nell'ambito dell'inchiesta di Mani Pulite su tangenti e corruzione. È una difesa ma anche un j’accuse contro i magistrati e contro una classe politica che definisce ipocrita. “Tutti i partiti si finanziano con le tangenti, anche quelli che fanno i moralisti”. Il voto dei deputati dirà no alle indagini. In aula e fuori si scatenano proteste furiose. Centinaia di persone si radunano davanti all’Hotel Raphaël aspettando l’uscita del leader deposto. Craxi sceglie di non passare per la porta di servizio ma di affrontare la folla. Pochi secondi ed è una tempesta di urla, slogan, insulti e soprattutto monete: un diluvio di monetine lanciate contro le auto della scorta mentre sgommano via.