Coronavirus Roma, la coppia di turisti cinesi guarita dona 40mila dollari allo Spallanzani

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La donazione andrà a finanziare la ricerca sul Covid-19. “Un gesto di grande generosità che premia il nostro lavoro”, il commento del direttore sanitario, Francesco Vaia. Ringraziamenti anche dall’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, che invita i due coniugi a tornare a Roma

La coppia di turisti cinesi, primi due casi di coronavirus diagnosticati in Italia e guariti grazie alle cure ricevute allo Spallanzani di Roma, ha deciso di donare all’Istituto nazionale per le malattie infettive 40mila dollari per finanziare la ricerca sul Covid-19 (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LA SITUAZIONE A ROMA). “Un gesto di grande generosità che premia il nostro lavoro e rinverdisce in me quel sentimento di grande tenerezza che ho provato quando li abbiamo salutati”, il commento del direttore sanitario dell’ospedale, Francesco Vaia. “Una bellissima notizia che ci emoziona ancora”, ha poi aggiunto.

Le parole dell’assessore D’Amato

Anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha definito la donazione da parte dei due coniugi “un gesto di grande generosità e di riconoscenza”. “C'è un proverbio cinese che recita: 'Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita'. Ecco il viaggio - ha dichiarato l’assessore - e la vicenda della coppia di Wuhan curata all'Istituto Spallanzani, che è un'eccellenza del nostro sistema sanitario regionale riconosciuta in tutto il mondo, e che sono stati il primo caso di positività in Italia, rimarrà impressa nella loro e nella nostra memoria”. D’Amato ha quindi voluto rivolgere loro “un ringraziamento e un invito a fare ritorno a Roma".

La loro storia

Giunti in Italia in vacanza insieme a una comitiva di connazionali, i due coniugi cinesi, lui ingegnere biochimico e lei umanista di 66 e 65 anni, provenienti da Wuhan, sono stati ricoverati allo Spallanzani lo scorso 29 gennaio, dopo essere risultati positivi al coronavirus e soccorsi nell'albergo in cui alloggiavano. Rimasta in cura presso l’istituto per oltre un mese, la coppia è stata dimessa il 19 marzo, quando è stata trasferita al San Filippo Neri per completare il percorso riabilitativo, terminato il 20 aprile. In quell'occasione, i due coniugi avevano già dimostrato la loro riconoscenza verso le strutture sanitarie che li hanno avuti in cura con una lettera: "Grazie Italia, ci avete salvato".

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