Tra loro verrà convocata anche Anastasia, la fidanzata del giovane ucciso. Nel frattempo è prevista a breve una prima relazione sui tabulati telefonici di almeno cinque utenze
Sono una decina le persone che verranno sentite nei prossimi giorni dagli investigatori che indagano sull'omicidio di Luca Sacchi, avvenuto a Roma il 23 ottobre scorso. (LE PAROLE DEL PADRE DI LUCA - COSA SAPPIAMO FINORA - IL LUOGO DELLA SPARATORIA - GABRIELLI: "NON È LA STORIA DI DUE POVERI RAGAZZI SCIPPATI"). Sono i testimoni oculari che la sera del 23 ottobre hanno assistito alla colluttazione e allo sparo, già ascoltati da chi indaga nelle ore successive al fatto. Tra loro verrà convocata anche Anastasia, la fidanzata del giovane. Nel frattempo, a breve sarà sulla scrivania del pm Nadia Plastina una primissima relazione con i risultati del lavoro svolto dai carabinieri su traffico telefonico e chat. "Prima di fare domande, dobbiamo capire chi abbiamo di fronte", spiegano gli inquirenti. In sostanza dalle verifiche su almeno cinque utenze si capirà quali siano stati i contatti tra gli arrestati e le altre persone coinvolte non solo nei minuti prima dell'omicidio, ma anche nei giorni precedenti. In settimana, infine, si svolgeranno i funerali di Sacchi. Oggi la Procura ha notificato il nulla osta per la restituzione alla famiglia della salma del 24enne.
L'omicidio di Luca Sacchi
La sera del 23 ottobre, davanti al pub John Cabot, in via Teodoro Mommsen, Luca Sacchi viene raggiunto da un colpo di pistola alla testa. Insieme a lui c’è la fidanzata, Anastasiya Kylemnyk. Entrambi vengono portati in ospedale: lui è gravissimo e morirà la mattina successiva, lei viene accettata al pronto soccorso in codice giallo per "shock e riferito trauma" alla testa. La ragazza racconta di essere stata strattonata e aggredita da due persone che hanno tentato di sottrarle lo zainetto e di essere stata colpita con una mazza. Luca Sacchi avrebbe quindi reagito difendendo la fidanzata, rincorrendo e affrontando gli aggressori. A quel punto lo sparo che si rivelerà fatale e la fuga dei due aggressori a bordo di un’auto.
Il fermo dei due sospettati
A meno di 48 ore dalla morte di Luca, il 25 ottobre, due giovani ritenuti responsabili dell'aggressione vengono fermati dai carabinieri. Si tratta di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, entrambi 21enni. Gli inquirenti sono risaliti a loro perché la madre e il fratello di uno dei due si sono presentati in un commissariato per comunicare i sospetti: "Temo sia stato mio figlio, forse è coinvolto nell'omicidio di Luca Sacchi", avrebbe detto la donna. Da lì sono poi scattate le indagini dei carabinieri che, con la polizia, hanno bloccato i sospettati. Ai due sono contestati i reati di concorso in omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi. Interrogati il 26 ottobre per la convalida del fermo, Del Grosso e Pirino si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il gip di Roma ha poi convalidato il fermo dei due giovani e ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il ruolo dell'amico di Luca
Approfondimenti investigativi saranno svolti anche sul ruolo "dell'amico intimo di Luca", un "pregiudicato per reati inerenti agli stupefacenti" presente quella sera nel pub e definito da alcuni testimoni come il "contatto" tra i due fidanzati e i pusher di San Basilio. Anche lui verrà ascoltato per la seconda volta. L'uomo subito dopo lo sparo si è dileguato da via Mommsen, ma a tirarlo in ballo sono gli stessi "emissari" di Del Grosso inviati da lui a verificare se "persone in zona Tuscolana avessero il denaro per acquistare della 'merce'", scrive il gip nell'ordinanza aggiungendo le parole "come convenuto". E' probabile, quindi, che tra il gruppo di pusher e l'amico di Sacchi ci sia stato un contatto precedente. A confermare ciò è sempre uno degli emissari dell'arrestato che afferma di essersi presentato al pregiudicato come "l'inviato di Valerio".
I funerali di Luca Sacchi
Si svolgeranno mercoledì a Roma i funerali di Luca Sacchi, la funzione è in programma alle 14. La famiglia del ragazzo, tramite i propri legali, appresa la divulgazione della notizia relativa ai funerali del figlio, chiede di poter vivere con la massima riservatezza il giorno dell'addio a Luca, nel rispetto del proprio dolore e della sua giovane vita spezzata. "Ringraziamo coloro che vorranno comprendere la nostra scelta", aggiungono i genitori.