Proteste anti-nomadi, indagati 65 militanti di Casapound e Forza Nuova

Lazio

Si tratta dei fascicoli di indagine avviati dalla Procura di Roma in relazione ai disordini avvenuti nelle ultime settimane nell'area est della Capitale e legati ad episodi di intolleranza di stampo razziale da parte di militanti di estrema destra

La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati 24 persone, tutte appartenenti ai movimenti di estrema destra Casapound e Forza Nuova, in relazione ai disordini scoppiati nella zona di Casal Bruciato, periferia est della Capitale, tra il 6 e l'8 maggio a seguito dell'assegnazione a una famiglia rom di 14 persone di un alloggio in una casa popolare situata in via Satta. Nello stesso fascicolo risultano indagate altre 16 persone, tra antagonisti e appartenenti ai movimenti per la casa, per il reato di corteo non autorizzato che si è svolto, sempre a Casal Bruciato, l'8 maggio.

Le accuse

Il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il sostituto procuratore Eugenio Albamonte alla luce di una informativa Digos contestano agli appartenenti ai movimenti di estrema destra, a vario titolo, i reati di istigazione all'odio razziale, violenza privata, minacce, adunata sediziosa, apologia di fascismo. Indagato anche il simpatizzante di Casapound che nel corso di una protesta gridò 'ti stupro' a una delle donne assegnatarie dell'alloggio.

Gli indagati per i fatti di Torre Maura

Per quanto riguarda il procedimento avviato per i fatti di Torre Maura, avvenuti il 2 aprile scorso, sono 41 le persone indagate alla luce di una informativa depositata nei giorni scorsi dagli agenti della Digos. I tafferugli scoppiarono dopo il trasferimento in una struttura di accoglienza di alcune famiglie rom: circa 200 abitanti della zona, supportati anche da militanti delle organizzazioni di estrema destra, scesero in piazza per protestare. I PM contestano, a vario titolo, i reati di istigazione all'odio razziale, violenza privata, minacce, adunata sediziosa, apologia di fascismo. Contestato anche il reato di rapina in relazione ai panini, che erano destinati alla famiglie rom, calpestati nel corso dei disordini.

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