
M5s, dalla leadership di Di Maio ai governi: ecco quando si è votato su Rousseau
La piattaforma è stata utilizzata molte volte per permettere ai sostenitori del Movimento di esprimersi sui candidati alle elezioni, sulla struttura del M5s, sulle alleanze. Senza dimenticare il caso Diciotti e la scelta del capo politico. Nel passato anche le Quirinarie, che però si sono svolte sul blog di Beppe Grillo. La consultazione dell'11 febbraio ha dato il via libera all'appoggio a un governo Draghi

Proposte di legge, programmi elettorali, strategie politiche, candidati alle elezioni, dalle amministrative locali alle Europee, riorganizzazione del Movimento, ma anche leadership e alleanze politiche, dal contratto con la Lega all'accordo con il Pd: è vasta la collezione di temi su cui i sostenitori del Movimento 5 Stelle hanno fatto ricorso al voto sulla piattaforma Rousseau, in rete dal 12 aprile 2016. La consultazione di oggi, 11 febbraio, ha dato il via libera all'appoggio a un governo Draghi
Che cos'è Rousseau, la piattaforma del M5s
Rousseau è una delle principali eredità del fondatore del M5s, Gianroberto Casaleggio: studiato come strumento di democrazia on-line, la piattaforma è finita anche nel mirino di hacker, di critici convinti che non sia un sistema effettivamente rappresentativo e del Garante della privacy. Prima della nascita di Rousseau, si votava sul blog di Beppe Grillo
M5s, il 10 e 11 febbraio il voto su Rousseau sul governo Draghi
Nel gennaio 2014 il blog votò sì all'abrogazione del reato di immigrazione clandestina. In quasi 16mila si schierarono per la sua abrogazione, 9mila per il mantenimento. Un caso unico di rivolta della base contro i leader del M5s

Nel gennaio 2015 si andò alle urne virtuali per le Quirinarie, ancora una volta sul blog di Grillo, prima della nascita della piattaforma Rousseau. Furono 51.677 gli iscritti certificati che votarono per un nome da proporre come presidente della Repubblica: la maggior parte scelse il magistrato Ferdinando Imposimato con il 32%, secondo Romano Prodi con il 20%, terzo Nino Di Matteo con il 13%

Nel 2017 si vota sul programma per le elezioni in Sicilia, sulle priorità di politica estera del M5s ma anche sui candidati sindaci nelle città

Il 18 febbraio 2019 la consultazione serve a stabilire la linea sul caso Diciotti: in 52mila votano contro l'autorizzazione a procedere per l’alleato di governo Matteo Salvini

Il 25 e 26 luglio 2019 su Rousseau si vota sul mandato zero per i consiglieri comunali: una nuova regola che avrebbe eliminato quella del tetto del doppio mandato per una parte dei politici pentastellati. In 25mila partecipano al voto e la maggior parte si esprime a favore

Il 3 settembre 2019, dopo la crisi del governo gialloverde aperta dalla Lega, la base del M5s è chiamata a decidere sulla nascita del governo giallorosso con il Pd: 63mila su 79mila votanti dicono sì

Il 21 novembre 2019 su Rousseau gli iscritti decidono che il Movimento 5 Stelle parteciperà con proprie liste alle competizioni elettorali regionali in Calabria ed Emilia Romagna. Votano in 27.273 su un totale di 125.018 aventi diritto al voto. Il "No" - che per come è stato espresso il quesito referendario significa "sì" alle liste - ottiene 19.248 voti attestandosi al 70,6%; il "Sì", invece, si ferma a 8.025 (29,4%)

Nel 2020, il 14 agosto, in 39mila dicono sì alla modifica del mandato zero e in 29mila approvano le alleanze locali: passano quindi entrambi i quesiti posti agli iscritti M5s per chiedere l'azzeramento del primo mandato comunale e la possibilità di fare alleanze locali con altri partiti

Su Rousseau il 10 febbraio 2021 si è votato sulla nuova governance composta da 5 membri che archivia la stagione del capo politico. Il quesito, che introduce il nuovo organo, ha visto prevalere i sì con l'83,5% (24.340 voti) contro il 16,5% (4.793) dei no. A votare sono stati 29.133 iscritti. Per la modifica dello Statuto M5s, però, “poiché non ha partecipato alle votazioni almeno la maggioranza assoluta degli iscritti”, si deve procedere con una seconda votazione

Nel 2021, ultima in ordine di tempo è la votazione sull'eventuale appoggio a un esecutivo di larghe intese guidato da Mario Draghi. Inizialmente previsto il 10 e 11 febbraio, il voto su Rousseau viene prima bloccato, dopo il video-appello del garante del M5s Beppe Grillo che ha chiesto ai Cinquestelle e agli iscritti di attendere ancora un po' prima di esprimersi: "Aspettiamo a votare, Draghi è grillino, sarà lui a dire cosa vuol fare"
Grillo dopo le consultazioni: "Aspettiamo per voto su Rousseau, Draghi è grillino". IL VIDEO
Mercoledì 10 febbraio, a fine giornata, un nuovo post di Vito Crimi conferma la data dell'11 febbraio per la votazione sul governo Draghi. Gli iscritti alla piattaforma dovranno rispondere al quesito: "Sei d'accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?"
Crimi, sì al voto su Rousseau per l'11 febbraio
Gli iscritti hanno approvato l'appoggio del M5s al nascente governo Draghi con 49mila voti a favore, il 59%, e 30mila contrari. In totale i votanti sono stati 74mila sui 119.544 aventi diritto
Data ultima modifica