Sono sette gli esponenti dem che hanno annunciato la partecipazione alle primarie del 3 marzo 2019, tra cui Giachetti e Ascani che corrono insieme. Con loro Zingaretti, Francesco Boccia, Dario Corallo, Martina e Maria Saladino. Minniti e Damiano hanno rinunciato
Si avvicina il congresso per scegliere il nuovo segretario del Partito Democratico e va definendosi il quadro delle candidature. Inizialmente in sette avevano annunciato la propria corsa nella sfida delle primarie del 3 marzo 2019, poi la rosa dei candidati si è ridotta per il ritiro del senatore Matteo Richetti che ha annunciato il 27 novembre il suo appoggio a Maurizio Martina. Diventata di sette candidati con la discesa in campo di Maria Saladino, la rosa si è nuovamente ridotta dopo la rinuncia di Marco Minniti e del laburista Cesare Damiano, che il 10 dicembre ha deciso di appoggiare Nicola Zingaretti. La candidatura dell'ex ministro dell'Interno è invece tramontata il 6 dicembre, dopo le voci di una sua irritazione per il poco sostegno dell'ala renziana del partito. L'11 dicembre, però, il numero è tornato a salire con l'annuncio della partecipazione del ticket Roberto Giachetti-Anna Ascani. Ecco chi sono i candidati (DA VELTRONI A MARTINA, TUTTI I SEGRETARI DEL PD).
Nicola Zingaretti
Il presidente della regione Lazio, già ex presidente della provincia di Roma, è stato il primo ad annunciare la sua candidatura. 53 anni, ex dirigente dei Democratici di Sinistra (Ds), è sostenuto dall’area oggi guidata da Andrea Orlando, da Areadem (Franceschini e Fassino) e dall'ex premier Paolo Gentiloni. Per lanciare la sua proposta politica a metà ottobre ha organizzato “Piazza Grande”, una due giorni a Roma in cui ha spiegato che la sua è una candidatura all'insegna del "noi". Un “noi” che per il presidente del Lazio significa “una forza popolare che partirà dai territori” e che “combatterà per vincere”.
Francesco Boccia
Terzo a scendere in campo, 50 anni, pugliese, dal 2008 è deputato del Pd. Economista di formazione, professore in diversi Atenei, ha portato avanti una battaglia a favore della “web tax”. È vicino al governatore della Puglia Michele Emiliano. Spesso in polemica con Renzi, ha dichiarato che non c’è "nessuno scandalo a dialogare con il M5s". "La rottamazione ha fallito clamorosamente - ha detto - è stato un disastro culturale e politico. Ora si riparte dai mercati rionali. Il Sud è la priorità assoluta e non si interviene con oboli e sussidi".
Dario Corallo
È il più giovane tra tutti i candidati e il meno conosciuto. 30 anni, una laurea in filosofia, è membro della segreteria nazionale dei Giovani democratici e ha un programma radicale. Via tutti, ma proprio tutti i dirigenti attuali: "La delusione e il senso di nausea dell'attuale classe dirigente del Pd è in grado di ricomporre un popolo". Poi una "Rivoluzione" non in senso "grillino" ma nella direzione di un ritorno ai fondamentali della sinistra socialista, ivi compreso il ripristino del finanziamento pubblico ai partiti che garantisce l'accesso a tutti alla competizione democratica. "Il Pd in sé è una promessa mai mantenuta: avrebbe dovuto essere il luogo di coinvolgimento delle masse popolari e invece è diventato il luogo dell'esclusione", denuncia.
Maurizio Martina
Maurizio Martina ha deciso di candidarsi, dopo essersi dimesso dalla carica di segretario il 17 novembre, in apertura dei lavori dell’Assemblea Nazionale. 40 anni, di Bergamo, inizia la militanza politica nei Ds. Dopo essere stato consigliere regionale in Lombardia, è ministro dell’Agricoltura dal 2014 al 2018: è il primo firmatario della legge contro il Caporalato e lo sfruttamento del lavoro nero in agricoltura. Dopo la pesante sconfitta alle elezioni politiche di marzo, viene scelto come segretario reggente per traghettare il partito nella fase che porta al congresso. Il 22 novembre ha sciolto le riserve: correrà anche lui alle primarie dem per un nuovo mandato da segretario.
Maria Saladino
Nella rosa dei nomi il 26 novembre entra anche Maria Saladino, iscritta al Partito Democratico dal 2014, fondatrice dell'associazione "Piazza dem". "Ho deciso di rivolgermi ai Circoli ed alle Piazze, perché riconosco il difficile ruolo di trincea che si vive sui territori e come la gente, che vive bisogni e disagi, sia sfiancata socialmente", ha spiegato Saladino annunciando la sua candidatura e ricordando di aver contribuito alle scorse europee, dove si candidò, "con circa 26mila preferenze al 41% totale ottenuto dal PD, grazie ad una rete di giovani che sfidarono, già all'epoca, la difficoltà di trovare spazio per dichiarare la necessità di rinnovamento e cambiamento all'interno del nostro partito".
Roberto Giachetti e Anna Ascani
I due deputati dem hanno annunciato la loro candidatura l'11 dicembre, il giorno prima della scadenza, in una diretta Facebook. Ex candidato a sindaco di Roma lui, indicata da Forbes nel 2016 tra i trenta personaggi under 30 più influenti della politica europea lei, hanno lanciato la loro sfida con l'obiettivo di "dare una casa a chi non si riconosce nelle posizioni di Martina e Zingaretti".