
Matteo Salvini, storia del nuovo ministro delle Infrastrutture e vicepremier del Governo
Il segretario nazionale della Lega inizia il suo percorso in politica quando è ancora al liceo. Dagli anni come giornalista per "La Padania" e "Radio Padania" all'Europarlamento, dai referendum per l'indipendenza della Lombardia al nazionalismo euroscettico. Ecco la biografia

Matteo Salvini è il nuovo ministro delle Infrastrutture e vicepremier del governo Meloni. Il leader della Lega succede così a Enrico Giovannini, a capo dello stesso dicastero con Mario Draghi alla guida di Palazzo Chigi. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti, politico di lungo corso, già ministro dell’Interno e vicepremier insieme a Luigi Di Maio nel governo Conte I, dal 2013 è segretario del congresso della Lega. Ecco la sua storia
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Salvini è nato il 9 marzo 1973 a Milano. Frequenta lo storico Liceo classico Alessandro Manzoni, dove si diploma nel 1992. Inizia ad approcciarsi alla politica quando è ancora sui banchi di scuola: nel 1990 si iscrive alla Lega Nord, per poi diventare membro del Movimento Giovani Padani e coordinatore degli studenti leghisti del capoluogo lombardo. Intanto prosegue con gli studi. All’Università Statale di Milano studia prima Scienze Politiche e poi Lettere, senza mai laurearsi
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Nel frattempo, trova lavoro presso la catena di fast food Burghy. “Di quel periodo ricordo una fatica della miseria. Lavoravo 8 ore al giorno per portare a casa 700-800mila lire, finendo alle 2 del mattino e avendo a che fare con la maleducazione della gente”, racconterà un Salvini ormai adulto a Matrix. Ben presto la sua iscrizione alla Lega Nord lo porta a lasciare gli hamburger per un percorso più strutturato in politica. Nel 1993 è eletto consigliere comunale di Milano
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Dal 1994 al 1997 è responsabile del Gruppo Giovani di Milano per la Lega Nord. Dal 1998 al 2004 per il suo partito assume il ruolo di segretario provinciale. In questi anni – durante i quali resta sempre in consiglio comunale – lavora anche come giornalista. Prima lavora per il quotidiano La Padania, poi per Radio Padania Libera, di cui è anche direttore dal 1999 al 2013. Al 2003 risale l’iscrizione di Salvini all’albo dei giornalisti professionisti (in foto, Salvini insieme all'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini)

Nel 2004 diventa eurodeputato, carica che ricopre fino al 2006. Nello stesso anno è nominato vicesegretario nazionale della Lega Lombarda

Poco dopo, nel 2008, Savini fa il suo ingresso in Parlamento, eletto alla Camera dei Deputati. Solo un anno dopo, rieletto per la Lega all’Europarlamento, decide di lasciare Montecitorio per tornare a Bruxelles. Nel 2013 Salvini assume il ruolo di segretario del partito. Sempre nel 2013 viene eletto come deputato ma ancora una volta preferisce mantenere il suo posto al Parlamento europeo

Salvini non nasconde in questi anni di apprezzare il presidente russo Vladimir Putin. Lo farà fino allo scoppio della guerra in Ucraina del 2022. Sul fronte interno, i primi anni del nuovo segretario della Lega sono quelli in cui porta avanti le spinte indipendentiste dell’area lombarda. Nel 2014 chiede di indire un referendum consultivo sulla proposta di staccare la Regione dal resto d’Italia, sulla scia di quanto successo lo stesso anno in Veneto. Si fanno intanto più forti i suoi appelli per combattere quella che Salvini definisce “immigrazione clandestina”

Intanto, mentre viene rieletto al Parlamento europeo, Salvini cerca una nuova direzione per la Lega Nord, dandole un respiro più nazionale. La Lega acquista sempre più terreno in diversi territori italiani, dalla Liguria alla Toscana

Nel 2017 Salvini viene confermato segretario nazionale di partito. Si arriva così alle elezioni politiche del 2018. La coalizione di centrodestra – Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi con l’Italia – conquista il 37% dei voti, con la Lega che raggiunge la storica percentuale del 17%. Salvini entra così in Senato e abbandona definitivamente il suo seggio al Parlamento europeo. A Roma però è stallo: il 37% del centrodestra è ben lontano da assicurare alla coalizione le condizioni per la governabilità del Paese

Dopo mesi di trattative, la Lega sigla un accordo con il MoVimento Cinque Stelle, che alle urne aveva ottenuto il 32%. Nasce il governo giallo-verde, con Salvini capo del Viminale e vicepremier insieme a Luigi Di Maio. Il ruolo di ministro dell’Interno dà la possibilità al leader del Carroccio di spingere su uno dei suoi cavalli di battaglia di sempre, il contrasto all’immigrazione irregolare

Il 5 settembre 2019 finisce l’esperienza del governo giallo-verde. E' Salvini a provocare le dimissioni del premier Giuseppe Conte. Nell’esecutivo che segue, la Lega è all’opposizione insieme agli altri partiti di centrodestra, i Cinque Stelle tornano a governare insieme al Pd. Intanto, alle europee del 2019, il Carroccio raggiunge un altro record storico, votato dal 34% degli italiani

Dopo la caduta del governo Conte II, nel febbraio 2021 a Palazzo Chigi arriva Mario Draghi. Salvini e la Lega ne appoggiano la nascita, a differenza di Fratelli d’Italia. Finito anche il tempo di Draghi premier, alle elezioni per il rinnovo del Parlamento del 25 settembre 2022, il centrodestra esce vincitore. Le percentuali di voto ottenute dalla Lega sono però in calo, con appena il 9% dei voti. Salvini viene eletto Senatore. Il 22 ottobre 2022 è nominato ministro delle Infrastrutture nel governo guidato da Giorgia Meloni e indicato come vicepremier

Salvini è stato sposato con la giornalista Fabrizia Ieluzzi, con cui ha avuto il figlio Federico, nato il 3 aprile 2003. Dopo il divorzio, dalla relazione con Giulia Martinelli è nata la figlia Mirta, nel dicembre 2012. Dal 2015 al 2018 il leader del Carroccio ha una relazione con la conduttrice televisiva Elisa Isoardi. Nel 2019 si fidanza con Francesca Verdini
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