
Dall’attivismo con Grillo all’addio al M5s, la storia di Alessandro Di Battista. FOTO
"Grillino" della prima ora, fin dall’inizio della sua militanza ha rappresentato l’ala più ortodossa e intransigente del Movimento. Per lui un mandato da deputato dal 2013 al 2018, poi il suo attivismo si è trasferito fuori dal Parlamento con gli attacchi all’ala governista pentastellata: prima per l’alleanza con il Pd nel governo Conte bis e poi per il via libera a prendere parte a un esecutivo con Draghi. Proprio in quest'ultima occasione, si consuma la spaccatura definitiva che ha portato alla separazione

Dal fervente attivismo all’addio: la parabola di Alessandro Di Battista nel Movimento 5 stelle si è chiusa l’11 febbraio 2021 con la separazione annunciata dall’ex parlamentare dopo il via libera degli iscritti su Rousseau a formare un governo con Mario Draghi. Dai primi passi nella politica all’epilogo, ripercorriamo la carriera di Di Battista
L'annuncio di Di Battista: "Lascio il M5s"
Figlio di Vittorio, già consigliere comunale nelle file dell’Msi, Di Battista si diploma al liceo scientifico, poi consegue la laurea al Dams e un master in Tutela internazionale dei diritti umani
M5s, dalla leadership di Di Maio ai governi: ecco quando si è votato su Rousseau
La cooperazione allo sviluppo occupa i primi anni lavorativi di Di Battista, impegnato come cooperante in Guatemala, e con il Consiglio italiano per i rifugiati, la Caritas e Amka Onlus in Centro e Sud America. Collabora anche con l’Unesco sui temi del microcredito e del diritto all’alimentazione
Che cos'è Rousseau, la piattaforma del M5s
Diventato attivista, Di Battista tenta con la prima candidatura, con la lista "Amici di Beppe Grillo", alle comunali di Roma del 2008, ma non viene eletto. Poi l'ingresso nel Movimento 5 stelle
Luigi Di Maio, la storia e la carriera dell'ex leader del Movimento 5 Stelle. FOTO
Nel 2011, intanto, Di Battista collabora con il blog di Beppe Grillo pubblicando reportage sulle azioni dell'Enel in Guatemala. Nel 2012 pubblica “Sicari a cinque euro”, edito da Adagio (Casaleggio Associati) sui sicari sudamericani dopo un viaggio in Ecuador, Panama, Guatemala e Colombia
La storia del Movimento 5 Stelle, dai meet up al governo Conte
Successivamente Di Battista diventa portavoce del M5s per il Lazio e nel 2012 si candida alle "parlamentarie" del Movimento, posizionandosi al 4º posto per la circoscrizione Lazio 1 della Camera dei Deputati. Alle elezioni politiche del 2013, le prime a cui partecipa il M5s, l’ingresso in Parlamento: viene eletto deputato. Dal maggio 2013 al luglio 2015 è anche vicepresidente della Commissione Affari Esteri

Nel novembre 2014 Beppe Grillo a sorpresa chiede agli iscritti del M5s di esprimersi mediante una votazione online sull'introduzione di un direttorio: fra i cinque nomi che propone c’è anche quello di Di Battista, insieme a Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia. La proposta viene ratificata con il 91,7% di voti favorevoli su un totale di 37.127 partecipanti al voto

Già dai primi anni di militanza Di Battista è considerato come il principale esponente dell'ala più ortodossa del M5S

Nel 2016 Di Battista intraprende un tour elettorale in moto per promuovere il "No" al referendum sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi con il “Costituzione coast to coast”

Il direttorio viene sciolto a meno di due anni dalla sua creazione e nel settembre 2017, sei mesi prima delle elezioni politiche del marzo 2018, Luigi Di Maio diventa capo politico del M5s, appoggiato anche da Di Battista

I due conducono insieme la campagna elettorale, ma Di Battista annuncia che non si ricandiderà per il Parlamento

Le elezioni sono un trionfo per il M5s, che arriva al 33% delle preferenze e forma insieme alla Lega il Governo Conte I

Alla caduta del Governo Conte I, Di Battista si oppone all'ipotesi di un'alleanza con il Pd, dichiarando che il M5s dovrebbe rimanere autonomo e alternativo sia al centrodestra che al centrosinistra. Si oppone anche all'ipotesi di abolire il vincolo del doppio mandato per i parlamentari

Durante il Governo Conte II, critica più volte la cosiddetta ala “governista” del M5s, guidata da Vito Crimi, da Luigi Di Maio e da Roberto Fico

L'11 febbraio 2021 si consuma la spaccatura definitiva: dopo il via libera di Beppe Grillo, Luigi Di Maio e del capo politico ad interim del Movimento Vito Crimi, gli iscritti del M5s sulla piattaforma Rousseau votano a favore della partecipazione a un governo con Mario Draghi

In un video su Facebook, Di Battista annuncia l'addio al M5s: "Non posso accettare un governo con questi partiti. Da tempo non sono d'accordo con le decisioni del Movimento 5 Stelle e ora non posso che farmi da parte"