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Niente più "sì" alla fine dell'inno di Mameli: il decreto di Mattarella

Politica
©Ansa

Lo segnala "Il Fatto Quotidiano" facendo riferimento ad un decreto "del 14 marzo 2025, adottato su proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 maggio 2025"

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"Il Colle taglia l'urlo all'inno di Mameli". E' questo il titolo sull'edizione odierna de "Il Fatto Quotidiano". In particolare si fa riferimento ad un decreto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che avrebbe eliminato il "sì" alla fine dell'inno di Mameli, dopo la frase "l'Italia chiamò". Lo stesso decreto, sottolinea il Fatto sul web, è stato firmato "dal presidente della Repubblica il 14 marzo 2025, adottato su proposta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 maggio 2025". 

La prima pagina di oggi de "Il Fatto Quotidiano"

Un "foglio" dello Stato Maggiore della Difesa

Il quotidiano, in particolare, segnala che la decisione sarebbe contenuta in un “foglio” dello Stato Maggiore della Difesa datato 2 dicembre. In base a questo documento lo Stato Maggiore della Difesa "ha disposto che in occasione di eventi e cerimonie militari di rilevanza istituzionale, ogniqualvolta venga eseguito ‘Il Canto degli italiani’ nella versione cantata non dovrà essere pronunciato il ‘sì!’ finale". La firma presente è quella del generale di divisione Gaetano Lunardo, a capo del I reparto dello Stato Maggiore dell’esercito. Sul sito del Quirinale è stata scelta l’esecuzione del 1971 cantata dal tenore Mario Del Monaco. Secondo il Colle si tratterebbe solamente di un adeguamento, nel dettaglio richiesto dalle bande musicali e relativo alla modalità di esecuzione dell’inno al testo originario di Mameli. 

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