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Meloni mette all'asta i doni ricevuti dai leader mondiali

Politica
©Ansa

La premier ha deciso di mettere all’asta i regali ricevuti nelle visite all’estero. L’operazione, che servirà anche a liberare gli spazi usati come deposito, potrebbe arrivare a un valore complessivo di 800 mila euro. il ricavato potrà essere elargito ad associazioni e organismi senza scopo di lucro

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Giorgia Meloni ha deciso di mettere all’asta una parte dei regali ricevuti durante le visite ufficiali all’estero da quando è presidente del Consiglio. Come riportato da Open, il valore complessivo stimato dell’asta può arrivare fino a 800mila euro. Non esiste un elenco ufficiale degli oggetti che saranno venduti, ma è probabile che molti coincidano con quelli svelati nel maggio scorso da Palazzo Chigi al deputato Francesco Bonifazi che ne aveva chiesto informazioni con un’interrogazione parlamentare. il ricavato potrà essere elargito ad associazioni e organismi senza scopo di lucro.

I doni ricevuti 

 

Nell’elenco dei circa 270 regali ricevuti dalla premier compaiono oggetti molto diversi tra loro: tappeti ricevuti in Libia e in altri Paesi arabi, un vaso prezioso in Vietnam, scarpe di pitone blu con tacco d’oro realizzate dalla stilista Norah Alhumaid in Arabia Saudita, una statuetta del presidente argentino Javier Milei con la motosega, un busto argenteo di Gandhi e una statuetta d’oro donati dal premier indiano Narendra Modi, un foulard consegnato in ginocchio dal premier albanese Edi Rama, un servizio da tè in porcellana regalato da Viktor Orbán e una ciotola di ceramica donata da Joe Biden. Nell’elenco figurano anche gioielli, un abito tradizionale indonesiano, quadri, un vaso di fiori, un set di trucchi giapponese, cofanetti, cinture preziose e un iPad.

 

L'asta si terrà tra gennaio e giugno 2026

 

La decisione di mettere tutto all’asta nasce anche dalla necessità di liberare spazio, dato che la stanza di Palazzo Chigi adibita a deposito non è più sufficiente. Per legge non possono essere trattenuti quelli con un valore di 300 euro, e i più preziosi sono conservati un un caveau. A fine ottobre il segretario generale di Palazzo Chigi ha disposto la vendita di questi beni, e nei giorni scorsi una delibera ha affidato il servizio di "gestione della vendita all'incanto dei doni di rappresentanza ricevuti dalla Presidenza del Consiglio dei ministri" alla Bertolami Fine Art. La stima del valore spetta alla casa d'aste e galleria d'arte romana, che ha ottenuto l'appalto da 40mila euro offrendo, "quale corrispettivo, il 5% sui proventi della vendita". Gli oggetti andranno all'asta tra gennaio e giugno del prossimo anno. 

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