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Marta Fascina su Instagram: “Che il 2026 sia un anno di pace come voleva Silvio"

Politica

La parlamentare di Forza Italia affida ai social network il suo augurio per il buono anno e pubblica una foto che la ritrae assieme a Silvio Berlusconi

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"Come ha sempre detto il più grande dispensatore di buoni sentimenti e immenso uomo di pace, il mio Silvio, l'amore vince e vincerà sempre sull'invidia e sull'odio. Sia questa la grande lezione dell'anno che verrà e che possa questo essere un anno di pace". È l'augurio per il 2026 che la parlamentare di Forza Italia, Marta Fascina, affida a Instagram dove pubblica una foto che la ritrae assieme a Silvio Berlusconi. "Il 2025 volge al termine – scrive-.  È stato un anno contrassegnato, come purtroppo anche i precedenti, da numerosi focolai di guerra sparsi per il mondo. Mi chiedo perché nel terzo millennio si continui a combattere, si continui ad uccidere deliberatamente. La risposta che mi do è che viviamo in un mondo in cui è sempre più radicato l'odio tra gli uomini, un mondo in cui i veri valori - l'amore, la concordia, il rispetto verso il prossimo, la fede, la pace tra i popoli - si stanno lentamente estinguendo. Sono come delle candele che sono in procinto di spegnersi nell'indifferenza collettiva, circondate da un omertoso silenzio”.

"Le parole possono uccidere più delle armi"

E ancora: “Viviamo in un mondo in cui vige la calunnia, la maldicenza, la corsa a chi urla di più, il pettegolezzo, la smania di sopraffazione, lo screditamento altrui come strumento di esaltazione del proprio Io, il tutto in una cornice di ricerca spasmodica di visibilità e di sconfinata sete di potere. Si è persa completamente la capacità di dare il giusto peso alle parole che possono ferire e uccidere più delle armi e delle bombe. Ma prima o poi tutti saremmo posti di fronte alle nostre responsabilità, tutti dovremmo fare i conti col giudizio insindacabile del Signore". "E dunque il mio augurio per l'anno che verrà - prosegue - è che siate persone migliori perché l'odio, l'invidia e la cattiveria non portano a nulla, se non ad un progressivo logoramento di ogni forma di convivenza civile, alla distruzione dei rapporti umani e ad un isolamento egoistico sempre più profondo nell'animo delle persone”.

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