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Manovra 2026, Giorgetti: "Proroga detrazione 50% prima casa. Chiederemo contributo banche"

Politica
©Ansa

L’esecutivo cerca di trovare una quadra sulla legge di bilancio, insieme al Documento programmatico di bilancio, entro la metà del mese. Il ministro dell'Economia in audizione sul Dpfp: "Uso accorto risorse per fronteggiare shock. Pil in accelerazione, ma stima anno prudenziale". Poi annuncia: sull'edilizia "è nostro intendimento riproporre e prorogare la detrazione al 50% in modo selettivo, sulla prima casa in particolare"

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Prosegue il cammino della Legge di Bilancio per il 2026: oggi, 8 ottobre, si è tenuto un nuovo vertice di maggioranza sul tema. Il governo guidato da Giorgia Meloni sta cercando di accelerare per chiudere la Manovra, insieme al Documento programmatico di bilancio, entro il 15 ottobre. Intanto nei prossimi giorni saranno ascoltate a Palazzo Chigi le parti sociali, in vista del Consiglio dei ministri fissato per lunedì 13. Oltre a "qualche miliardo in più" per la sanità, come promesso dal vicepremier Matteo Salvini, il ministro dell’Economia e della Finanze Giancarlo Giorgetti ha assicurato: "Gli spazi per fare la riduzione delle tasse per il ceto medio ci sono e ci sono anche gli spazi per la pace fiscale". È vero che tutto ha un costo, ma si tratta di "una rispalmatura nel corso del tempo". Poi ha annunciato: sull'edilizia "è nostro intendimento riproporre e prorogare la detrazione al 50% in modo selettivo, sulla prima casa in particolare". Bankitalia invita a limitare le "misure spot", la Corte dei Conti fa notare che la tenuta delle risorse lascia "spazi molto stretti" a misure espansive, compresa la riduzione della pressione fiscale sul ceto medio, il sostegno agli investimenti e agli incentivi chiesti dalle imprese e la salvaguardia nel tempo della spesa sanitaria. Le misure andranno insomma attentamente selezionate, dando priorità alla crescita.

Di cosa si è discusso nel vertice

In vista del rush finale la maggioranza ha fatto il punto a Palazzo Chigi per circa due ore e mezza con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. C'è da definire se il taglio di due punti della seconda aliquota Irpef, dal 35% al 33%, per dare ossigeno al ceto medio si limiterà allo scaglione 28mila-50mila euro, come ha lasciato intuire anche la premier, o se alla fine si estenderà fino a 60mila come chiede Forza Italia. C'è poi da capire come ridimensionare la nuova rottamazione fortemente voluta dalla Lega: su 8 o 9 anni, con un versamento minimo di 50 euro per accelerare la sanatoria sulle piccole cifre. L'entità delle due misure, secondo fonti di maggioranza, dipenderebbe comunque dal contributo che arriverà dalle banche. Il governo è intenzionato a chiedere una mano "come l'anno scorso", ha già detto la presidente del Consiglio, ribadendo che non c'è alcun intento "punitivo". Su un punto tutti sono d'accordo, anche questa Manovra - le cui coperture arriveranno anche dai tagli ai ministeri - dovrà favorire famiglie e natalità: quindi si lavora sulle detrazioni fiscali col quoziente familiare e a confermare il congedo parentale facoltativo all'80%. Per la sanità sono invece in arrivo "diversi miliardi in più", assicura il vicepremier Salvini.

Giorgetti: "Chiederemo a banche contributo in modo concertato"

"Abbiamo intenzione di chiedere alla banche - naturalmente in modo concertato - un contributo che in qualche modo riteniamo di meritare per il sistema poiché beneficio di rating andato a beneficio di tutti e anche delle banche. Non ci sarà nessun istinto punitivo o velleitario ma la richiesta di contribuire in un momento particolare del Paese", ha detto poi il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo alle domande dei parlamentari in audizione sul Dpfp alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Poi rispondendo a una sollecitazione che chiedeva la conferma delle garanzie per il credito alle Pmi ha aggiunto: "Il sistema delle garanzie pubbliche ha raggiunto livelli patologici e quello che è inaccettabile da parte delle banche è che il credito venga erogato solo se ci sono garanzie pubbliche. Crea una distorsione, non c'è una valutazione del merito credito sana. Che le banche non facciano credito alle imprese a me disturba, che quando lo facciano lo facciano solamente con la garanzia pubblica mi disturba due volte. Che ci sia un sistema nel quale se ci sono gli interessi attivi vanno nel bilancio delle banche e se ci sono perdite vanno nel bilancio dello Stato mi disturba tre volte".

Giorgetti: "Uso accorto risorse per fronteggiare shock"

"La sostenibilità della finanza pubblica regola la condotta di questo esecutivo, nella convinzione che sia necessaria ancor di più in presenza di grande incertezza sulle prospettive macroeconomiche future. In tale frangente, solo un uso accorto delle risorse disponibili può infatti consentire di fronteggiare eventuali shock negativi e al contempo proseguire nell'attuazione degli obiettivi prioritari del programma di Governo", ha detto Giorgetti in audizione sul Dpfp.

Giorgetti: "Pil in accelerazione, ma stima anno prudenziale"

"Per la seconda metà dell'anno in corso, le previsioni più aggiornate indicano una lieve accelerazione della crescita congiunturale del Pil. Tuttavia, tenendo conto dell'andamento delle variabili esogene internazionali, condizionate dal nuovo contesto macroeconomico internazionale, la stima di crescita annuale è stata prudenzialmente rivista al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla precedente stima di aprile, attestandosi ora allo 0,5 per cento (0,6 per cento nella media dei dati trimestrali)", ha detto ancora il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in audizione sul Dpfp. "D'altra parte, l'esperienza ci ha mostrato che le stime iniziali sono spesso soggette a revisioni e che negli ultimi anni sono state sistematicamente riviste al rialzo". Poi ha aggiunto: "Continuo a pensare che quest'anno avremo, e magari ce lo diranno tra qualche anno, un Pil in crescita dello 0,6-0,7%" contro lo 0,5% indicato nelle stime ufficiali. "Non abbiamo mai portato stime del Pil gonfiate ad arte per avere spazio di manovra per le misure", ha anche rivendicato. Infine, parlando del costo del debito, Giorgetti ha anche sostenuto che lo spread ha "ulteriori spazi di miglioramento" perchè "come qualcuno di voi ha detto, ho fatto i compiti fin troppo bene".

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Giorgetti: "Sostenibilità finanza pubblica regola condotta governo"

Il ministro dell’Economia ha anche spiegato che "la sostenibilità della finanza pubblica regola la condotta di questo esecutivo, nella convinzione che sia necessaria ancor di più in presenza di grande incertezza sulle prospettive macroeconomiche future. In tale frangente, solo un uso accorto delle risorse disponibili può infatti consentire di fronteggiare eventuali shock negativi e al contempo proseguire nell'attuazione degli obiettivi prioritari del programma di governo". Inoltre la Manovra "terrà conto del disallineamento previsto nel 2026 per l'indicatore di spesa netta ma, alla luce della necessità di finanziare alcuni interventi una-tantum, la Manovra netta che il governo presenterà nelle prossime settimane è sostanzialmente neutrale sul deficit nel 2026 e moderatamente espansiva nel biennio successivo (per circa 3 decimi di PIL nel periodo 2027 e 2028)". Giorgetti ha sottolineato che "in particolare, il lieve peggioramento del deficit nel 2026 potrà essere utilizzato, coerentemente con il quadro di governance europea, solo per spese una-tantum. Per tali ragioni sarà previsto uno specifico fondo per fronteggiare gli effetti finanziari derivanti dalle sentenze, dei plessi giurisdizionali nazionali ed europei, nelle quali lo Stato potrebbe risultare soccombente".

Giorgetti: "Avanti con prudenza, unica via per flessibilità"

"La stabilità e la credibilità internazionale riconosciute al nostro Paese derivano da una pianificazione sostenibile e prudente, particolarmente adeguata alla gestione di un elevato stock di debito in un contesto di prolungata incertezza. Il governo conferma la volontà di proseguire su questa linea d'azione, ritenuta la sola in grado di garantire la flessibilità necessaria per perseguire gli obiettivi programmatici e affrontare eventuali esigenze impreviste che potrebbero emergere nel prossimo futuro", ha detto ancora il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in audizione sul Dpfp.

Giorgetti: "Dal 2027 migliora mercato lavoro, disoccupazione 5,6%"

Il ministro dell’Economia ha poi detto che "gli effetti espansivi appena delineati determineranno, a partire dal 2027, anche un miglioramento del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione che si attesterebbe al 5,6 per cento a fine periodo", riferendosi al fatto che per gli anni successivi al 2026 "le maggiori risorse che saranno stanziate con la Manovra di bilancio dispiegheranno un effetto espansivo, con la crescita del Pil che è attesa allo 0,8% nel 2027 e allo 0,9% nel 2028". Inoltre "l'’analisi delle voci del conto della Pa evidenzia, dal lato della spesa, un ulteriore contenimento di quella primaria corrente, che dal 41,3% nel 2025 si porterebbe al 40,4 per cento nel 2028. È invece confermata la dinamica sostenuta degli investimenti pubblici, previsti in aumento, anche in virtù di un completamento più graduale delle spese Pnrr, fino a raggiungere il 3,8% nel 2027, per poi attestarsi al 3,5% nel 2028, un valore molto elevato su base storica".

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