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Laura Mattarella, la figlia del presidente a Vogue: "Un onore stare accanto a mio padre"

Politica
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La figlia del capo dello Stato Sergio Mattarella ha raccontato, in un'intervista a Vogue Italia, del proprio ruolo istituzionale accanto al padre. "Un dovere e anche un onore stare accanto a mio padre in occasioni ufficiali della Repubblica, in un ruolo che mia madre avrebbe svolto certamente meglio”, ha dichiarato

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"Un dovere e anche un onore stare accanto a mio padre in occasioni ufficiali della Repubblica, in un ruolo che mia madre avrebbe svolto certamente meglio”. Così Laura Mattarella, figlia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha raccontato, in un'intervista a Vogue Italia, del proprio ruolo istituzionale accanto al padre. La sua, spiega, è stata "una scelta libera, responsabile e ponderata", presa dopo averne parlato "subito" con il padre e con il marito. “Al mondo, oltre alle soddisfazioni professionali, ci sono tante altre gratificazioni, anche molto più grandi", ha aggiunto Mattarella, la cui immagine è poi finita sulla copertina della celebre rivista di moda. 

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L'intervista 

Per affiancare il padre nel ruolo istituzionale, Laura Mattarella ha lasciato il lavoro di avvocato ma le rinunce fatte sono state "qualcuna, ragionevole e di poco conto", perché proviene "da una famiglia dove riservatezza e discrezione non sono considerate una formalità o solo un dovere, ma il modo più intenso di vivere i rapporti tra le persone, i familiari, gli amici. Nel complesso ho cercato di mantenere per me e la mia famiglia una vita assolutamente normale". Non è residente al Quirinale, ma vive "felicemente a casa mia, con mio marito e con i miei figli". E sul rimborso per le sue spese, chiarisce che “non è previsto”. "Il ruolo di 'first lady' in Italia non è previsto" e "nei protocolli del cerimoniale, in Italia e all'estero, vengo indicata semplicemente come 'signora Laura Mattarella'. Ed è giusto così", sottolinea la figlia del presidente della Repubblica.

“Non svolgo il ruolo di assistente”

"In Italia, generalmente, accompagno mio padre in occasioni di carattere culturale o con rilevanza sociale, in contesti talvolta informali. In molte occasioni istituzionali - come colloqui diplomatici, riunioni di organismi, cerimonie militari - la mia partecipazione ovviamente non è prevista", ha spiegato. Per quanto riguarda i viaggi all'estero, “accompagno mio padre nelle visite in Paesi che prevedono la presenza di figure della famiglia del Presidente o del Sovrano”. Visite in cui, chiarisce la figlia del Capo dello Stato, “non svolgo il ruolo di 'assistente' di mio padre, quando si giunge in un Paese straniero il Presidente segue il programma dei suoi incontri istituzionali e io un programma culturale e sociale, accompagnata dal consorte del Capo di Stato del Paese che ci ospita". Quando Mattarella riceve capi di Stato stranieri, la figlia accompagna "la first lady o il first gentleman a visitare il Quirinale” o anche “musei, mostre, comunità terapeutiche, organizzazioni umanitarie, luoghi di assistenza”. Per Laura Mattarella, “è un onore e motivo di orgoglio mostrare a ospiti stranieri il nostro splendido patrimonio artistico e culturale”.

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“Donne della mia famiglia educate a pensare con la nostra testa”

“Tutte le donne della mia famiglia, anche le mie nonne, sono state da sempre educate a pensare con la propria testa, a coltivare pensieri propri”, ha ribadito la figlia del presidente della Repubblica. “Non c'è dunque mai stato da parte loro un atteggiamento passivo nei confronti degli uomini impegnati in politica, anzi, di sostegno, pur nella piena consapevolezza che fosse necessario evitare sovrapposizioni tra la sfera pubblica e quella privata". "Naturalmente non mi sono estranee le ragioni che caratterizzano l'istituzione nella quale mio padre esercita le funzioni di Presidente. Sono lieta di poter contribuire al sostegno di buone cause della nostra comunità che si intrecciano strettamente con le finalità indicate dalla nostra Costituzione", dice ancora Laura Mattarella, raccontando anche le sue collaborazioni con associazioni benefiche e di promozione del ruolo delle donne nel mondo, come Race for the cure, dedicata a sensibilizzare sulla prevenzione del tumore al seno, e il Wef (Women Economic Forum), attraverso il quale si affronta e si sostiene il tema della promozione della posizione della donna nella società, mettendo a confronto le esperienze internazionali di leader femminili in numerosi settori". 

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