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Chi ha "salvato" Ilaria Salis? Scambio di accuse tra Lega e Forza Italia

Politica
Ansa/ X ILARIA SALIS

Introduzione

Ilaria Salis non verrà processata in Ungheria: il Parlamento Ue ha deciso di non revocare l’immunità che le spetta in quanto eurodeputata. A salvarla è stato un unico voto: 306 favorevoli, 305 contrari (e 17 astenuti). Alla vigilia delle operazioni, che si sono svolte a scrutinio segreto, stando alle dichiarazioni ufficiali dei gruppi politici, sembrava invece scontato l’esito opposto. Con molta probabilità, numeri alla mano, è stato qualcuno dei partiti di centrodestra a votare contro le linee generali del proprio leader (anche se c'è chi parla di un guasto tecnico al sistema di voto).

 

Tra Lega e Forza Italia, alleati al governo in Italia, è partito uno scambio di accuse reciproche. Alla domanda del Corriere della Sera su chi nel centrodestra le avesse assicurato in privato il suo sostegno, la diretta interessata risponde: "Non farò mai" nessun nome. Si contano più o meno 70 franchi tiratori e 90 assenti, che hanno così fatto scendere il quorum. Chi ha salvato Ilaria Salis?

Quello che devi sapere

Il voto per l’immunità di Ilaria Salis

In sintesi, tutti i gruppi di sinistra avevano già fatto sapere che si sarebbero opposti alla revoca dell’immunità di Salis, eletta tra le file di Avs, che poteva quindi contare su almeno 312 voti a suo favore. Budapest la accusa di violenza nei confronti di un gruppo di giovani di estrema destra ed è già stata in carcere 15 mesi. D’altra parte, i gruppi delle destre (191 voti, tra cui quelli di Lega e Fratelli d’Italia) si erano detti propensi a toglierle l’immunità. Lo stesso aveva annunciato il presidente del Partito Popolare europeo, Max Weber, fornendo quindi le indicazioni da seguire per i 188 membri, compresa Forza Italia. Insieme a loro altri eurodeputati indipendenti, circa 30. I voti contro Salis sarebbero dovuti essere almeno 378. Anche se non erano presenti tutti i membri del Parlamento (628 su 720), di fatto la frangia contro l’immunità aveva i numeri per vincere

 

Per approfondire: Anche la commissione all'Eurocamera si era già detta contraria alla revoca dell'immunità

Il voto per l’immunità di Ilaria Salis

Le accuse di Matteo Salvini: "Nel cdx si è votato per salvare Salis"

Una manciata di minuti dopo la votazione, il primo a tuonare è stato il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini. "Accusata di lesioni aggravate potenzialmente letali e altre condotte criminose in concorso con altri, all'interno di un'organizzazione criminale. Ma col trucchetto del voto segreto, richiesto dai gruppi di sinistra, anche qualcuno che si dice di 'centrodestra' ha votato per salvare la signora Salis dal processo. Vergogna!", ha scritto in un messaggio sui social. In foto: l'immagine postata da Salvini insieme al post su X.

Le accuse di Matteo Salvini: "Nel cdx si è votato per salvare Salis"
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Sardone (Lega): "Non c'è dubbio, PPE ha salvato Ilaria Salis"

È andata ancora più a fondo l’eurodeputata leghista Silvia Sardone, vicesegretaria del partito. Intervistata da Affaritaliani, non ha usato mezzi termini: "Mancano all'appello decine di voti del Partito Popolare Europeo. Il voto è segreto, ma non ci sono dubbi che sia stato il PPE a salvare Ilaria Salis. La sinistra ha chiesto il voto segreto, non possiamo sapere con certezza chi e come abbiano votato. Ma possiamo certamente affermare che il Partito Popolare Europeo, del quale Forza Italia fa parte, ha salvato Ilaria Salis da quello che sarebbe stato giusto, il processo in Ungheria”.

Sardone: "PPE e Forza Italia governano con la sinistra"

E ancora, Sardone ha aggiunto: “Il capogruppo del PPE aveva dichiarato di essere contrario all'immunità, ma alcuni loro europarlamentari hanno dichiarato che avrebbero votato secondo coscienza. Quindi è chiaro da dove siano arrivati i voti che l'hanno salvata dal processo in Ungheria”. Poi ancora un’altra stoccata agli azzurri. “Sappiamo bene che il PPE e Forza Italia qui al Parlamento europeo governano con la sinistra ed è quindi facile capire chi ha salvato l'europarlamentare di estrema sinistra", ha detto.

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Tajani: "Non accettiamo calunnie"

Il leader di Forza Italia Antonio Tajani, vicepremier del governo Meloni insieme a Salvini, non ci sta. "Le calunnie non le accettiamo, gli insulti non li accettiamo. Non c'è nessuno che tradisce, nessuno che fa giochi strani. Noi siamo sempre stati leali, coerenti. Abbiamo detto quale era la linea del voto, poi a scrutinio segreto ci sono 700 e più parlamentari che votano...", ha detto, anche se in realtà alla seduta erano presenti meno di 700 deputati. 

Benigni (Forza Italia) rilancia le accuse

Dopo le parole di Tajani, da dentro Forza Italia è partita la controaccusa, per mano del vicesegretario nazionale del partito, Stefano Benigni. "Le accuse di Silvia Sardone a Forza Italia sul voto a Ilaria Salis sono gravi e infondate. Se ha le prove, le tiri fuori, altrimenti la smetta di starnazzare cose insensate. Prima dice che il voto è segreto, poi accusa Forza Italia e il PPE di tradimento come se avesse la bacchetta magica. E chi è lei, Maga Magò?”, scrive in una nota. Per Benigni i “colpevoli” sono anzi da ricercare proprio all’interno del gruppo politico della Lega, a causa di varie assenze in aula.

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"Al voto su Salis assenze fra i Patrioti, pure un leghista"

Basta scorrere l'elenco dei presenti e degli assenti per capire chi ha davvero salvato Ilaria Salis. La delegazione di Forza Italia era al completo e ha votato compatta, mentre tra i Patrioti si sono registrate diverse assenze, 15 su 84, tra cui un eurodeputato della Lega, che si sono rivelate determinanti. Sarebbe interessante ascoltare le giustificazioni di chi non c'era e che, di fatto, ha contribuito a salvare la Salis. Non accettiamo lezioni da populisti che cercano di raccattare qualche voto speculando senza ritegno. Noi siamo sempre stati leali e coerenti: Ilaria Salis è accusata di reati gravi, commessi prima della sua elezione a parlamentare europeo, ed era giusto che affrontasse un processo con tutte le garanzie previste dalla legge".

Eurodeputato PPE: "Salis salva per guasto a pulsantiera"

Come anticipato, in campo c'è anche la tesi di un guasto tecnico: un malfunzionamento della pulsantiera dell'eurodeputato della CdU Markus Ferber potrebbe aver influito in modo decisivo sull'esito dello scrutinio, ha spiegato il ceco del PPE Tomáš Zdechovskì, che già in aula aveva chiesto alla presidente Roberta Metsola di ripetere la procedura. "Al momento del voto c'erano due tecnici con lui. Ferber aveva avvisato la presidenza, ma Metsola non ha voluto interrompere la procedura", ha dichiarato all'ANSA Zdechovskì.

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Fidanza (FdI): "Il voto un fatto gravissimo per l'Eurocamera"

Per Fratelli d’Italia ha parlato il capodelegazione Carlo Fidanza, che però non si sbilancia nella caccia ai responsabili. Il voto che ha “salvato” Salis, dice, “rappresenta un fatto gravissimo per il Parlamento europeo che si è espresso sulla base delle appartenenze politiche e non sul diritto”. Alla fine, aggiunge, “è emerso il principio che c'è un'alleanza in grado di salvare i propri amici e invece bocciare gli altri".

 

Per approfondire: Chi è Ilaria Salis, dal carcere in Ungheria alla vittoria alle elezioni europee con Avs

 

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