Speciale elezioni regionali
Arrow-link
Arrow-link

Ex Ilva di Taranto, verso l’accordo sui tre forni. Sindaco Bitetti assente al tavolo Mimit

Politica
©Ansa

Introduzione

Le prossime ore potrebbero rivelarsi decisive per il futuro dell'ex Ilva e per la città di Taranto. Dopo l'incontro convocato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il governo punta a blindare l'accordo di programma interistituzionale per la riconversione dell'acciaieria. Sempre nella giornata di domani, 31 luglio, è atteso il voto di fiducia alla Camera sul decreto che stanzia fondi e traccia il percorso normativo per il rilancio del polo siderurgico. Sull'intesa pesa tuttavia l'assenza del Comune salentino.

Quello che devi sapere

Ex Ilva: intesa Mimit-enti locali, Comune escluso

Dopo le dimissioni a sorpresa del sindaco Piero Bitetti sull'onda delle contestazioni da parte delle associazioni ambientaliste, il Comune non firmerà l'intesa tra Mimit ed enti locali.

 

Per approfondire: Ex Ilva, il sindaco di Taranto Piero Bitetti si è dimesso

Cosa prevede il documento

Stando alla bozza di documento illustrata dal ministro delle Imprese Adolfo Urso nell'incontro a Roma con le associazioni di categoria, da Confindustria a Federacciai, l'ex Ilva ripartirebbe dalla costruzione di tre forni elettrici che andranno progressivamente a sostituire gli altiforni a carbone.

pubblicità

Urso: "Taranto sarà più grande fabbrica green d'Europa"

"L'Italia è già il Paese più avanzato al mondo nella produzione di acciaio green, con 34 forni elettrici in 29 città per una capacità di 23 milioni di tonnellate", ha rimarcato Urso che sottolinea la necessità di "completare il percorso" anche con l'ex Ilva. "Gli altiforni saranno sostituiti da impianti elettrici di ultima generazione, rendendo Taranto il più grande stabilimento siderurgico green d'Europa", ha aggiunto.

Orsini (Confindustria): '"Garantire il rilancio dell'ex Ilva"

"È necessario garantire la continuità e il rilancio di llva per ragioni legate alla sua strategicità per l'industria italiana ed europea, ma anche per le esigenze di risanamento ambientale", ha affermato il presidente di Confindustria Emanuele Orisini a margine del tavolo sulla siderurgia convocato al Mimit.

pubblicità

Il nodo Dri

In una fase successiva verrà invece affrontato il nodo dell'impianto di preridotto (Dri), anche se sembra esclusa una rinuncia alla costruzione dei 3 forni elettrici. Dopo le conclusioni del comitato tecnico sull'approvvigionamento del gas per l'ex Ilva di Taranto, il Mimit ha fatto sapere che il progetto del polo Dri viene giudicato "fondamentale per l'autonomia strategica della siderurgia italiana". Rimane tuttavia da chiarire la localizzazione del preridotto la cui scelta spetterà al Comune, già contrario all'approdo di una nave rigassificatrice. "La prima scelta spetta a Taranto, per ragioni morali, storiche, economiche e sociali", è la posizione del ministero.

La road map del governo

Secondo il cronoprogramma tracciato dal governo, in caso di firma dell'accordo entro domani sera, partirebbe subito la riapertura della gara per la cessione degli impianti e il passaggio alla tecnologia elettrica.

pubblicità

Emiliano: "Firma o fallimento"

Il piano sull'ex Ilva incontra l'approvazione della Regione Puglia con il governatore Michele Emiliano che ribadisce la necessità di accettare il "compromesso" offerto dal ministro Urso. "Siamo ad un passo dalla firma del protocollo o dal fallimento. É necessario che tutte le forze politiche ci dicano quello che pensano", scandisce il governatore che ha poi espresso il sostegno del Pd al sindaco di Taranto Bitetti definendo invece "inopportuno il silenzio di Verdi e Movimento 5 Stelle".

Tensioni a Taranto dopo dimissioni Bitetti

Restano alte le tensioni nella maggioranza di centrosinistra al Comune di Taranto che insieme alle proteste dei comitati civici hanno spinto Bitetti, eletto lo scorso giugno, al passo indietro. “Non so se le dimissioni possano rientrare, ma è evidente che il sindaco non può da solo risolvere un problema che riguarda governo e opposizione. Non può confrontarsi fisicamente senza le giuste tutele delle forze dell'ordine con un gruppo di persone che soffre nella propria carne un dolore non gestibile da nessuno", ha detto Emiliano.

pubblicità

Decreto ex Ilva, voto di fiducia alla Camera

Sempre domani alla Camera è previsto il voto di fiducia sul decreto ex Ilva. Dalle 12:30 i deputati saranno chiamati a votare il provvedimento che stanzia fino a 200 milioni di euro per “interventi urgenti sugli impianti dell’ex Ilva in amministrazione straordinaria, per garantirne sicurezza e continuità operativa”.

Cresce la mobilitazione in piazza

Proseguono intanto le proteste fuori da Palazzo di Città con sit-in di cittadini e attivisti contrari all'accordo di programma. Dopo le contestazioni di lunedì sera, i comitati hanno ribadito il rifiuto dell'"etichetta di violenti" ed è stata ricordata la lotta delle donne di Cornigliano per la chiusura dell'area a caldo.

 

Per approfondire: Ex Ilva di Taranto, impianto salvo dopo il via libera all’Aia provvisoria

pubblicità