Meloni in Senato: "Se vuoi la pace, prepara la guerra". Schlein: "No, prepariamo la pace"

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La premier a Palazzo Madama si dicec fiduciosa nella tregua Iran-Israele ma avverte: "In Medio Oriente situazione ancora complessa". Difesa Ue parallela alla Nato? "Sarebbe un errore". Trump? "Caos è crescente, ma non è generato da lui"

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Dopo quelle alla Camera di ieri, oggi è la volta delle comunicazioni della premier Meloni al Senato, in vista del Consiglio europeo di giovedì. Nonostante le tensioni, "siamo fiduciosi che si possa andare avanti con la tregua" tra l'Iran e Israele, ha detto la presidente del Consiglio. Ma c'è la consapevolezza che "la situazione in Medio Oriente è ancora complessa. Vedremo nelle prossime ore quale sarà l'evoluzione degli eventi" (TUTTE LE NEWS LIVE). Dopo le sue comunicazioni in Senato, Meloni si recherà a L'Aja per partecipare al vertice dei capi di Stato e governo Nato. E, su questo tema, ha anticipato, rispondendo al senatore Delrio: "Penso che sarebbe un errore una difesa europea parallela alla Nato, sarebbe un'inutile duplicazione". Trump? "Non sono d'accordo che il caos sia stato generato da lui", chiarisce Meloni, "mi sembrano semplificazioni, vero è che c'è una situazione di crescente caos, ma non inizia oggi". 

Meloni: "Possibili divisioni in Iran, fiduciosi nella tregua"

Parlando della situazione tra Iran e Israele, la premier ha spiegato che "lo scenario di stamane andava nella direzione che auspicavamo", ma "ora si è nuovamente complicata la situazione", in quanto, "da parte iraniana, è stata violata la tregua. Israele potrebbe rispondere con una risposta che si spera commisurata e simmetrica. Dopo la violazione l'Iran", però, "ha confermato la volontà della tregua e questo si potrebbe leggere come una divisione nello scenario iraniano di cui tener conto". 

"Non ci sono italiani coinvolti in attacchi a basi Usa"

"Per quanto riguarda i nostri connazionali, appena ricevuto notizia (dell'ultimo attacco alle basi americane da parte dell'Iran, ndr) il ministro Tajani, che voglio ringraziare per queste giornate particolarmente complesse, ha convocato subito una riunione alla Farnesina con gli ambasciatori e non risultano italiani coinvolti", ha chiarito la premier.

"Se Iran rinunciasse a nucleare liberi da minaccia palese"

"Se l'Iran rinunciasse al programma militare a fini militari libererebbe la regione da una palese minaccia per Israele e non solo". A quel punto "mancherebbe solo il cessate il fuoco a Gaza e un percorso serio verso una soluzione due popoli due Stati", ha poi chiarito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L'Italia "sta lavorando molto a questo obiettivo come si è visto anche dal comunicato dei leader del G7, non scontato, su proposta italiana. All'indomani di un cessate il fuoco a Gaza la proposta italiana è che si debbano coinvolgere gli attori arabi, noi crediamo che per la ricostruzione di Gaza si possa il più possibile partire dal piano dei paesi arabi".

Meloni: "Se vuoi la pace, prepara la guerra". Replica di Schlein

Poi, riflettendo sul ruolo dell'Europa. Meloni ha detto: "Non credo che sia colpa del nazionalismo che vuole indebolire l'Europa, io penso che l'Europa si sia indebolita da sola grazie a chi pensava che fosse uno super stato burocratico che controllava qualsiasi cosa e che così facendo limitava la capacità di esprimersi. Questo ha allontanato i cittadini". E la difesa? "La penso come i romani: Si vis pacem, para bellum. Quindi la difesa non per attaccare qualcuno. Anzi, piuttosto se si hanno sistemi di sicurezza e di difesa solidi si possono più facilmente evitare conflitti", ha chiarito la premier. Ma, proprio su questo punto, è arrivata la relpica della segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha detto: "Il nostro Paese deve impegnarsi per costruire la pace, per la risoluzione pacifica dei conflitti attraverso il dialogo e il multilateralismo. Tutto ciò che ci ha consentito di vivere senza guerra dalla caduta del nazifascismo". "Alla presidente del Consiglio dico", ha aggiunto, "se vogliamo la pace, prepariamo la pace".

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"Ok a spese per la difesa, ma con un percorso sostenibile"

Mentre sulla Nato, e sull'aumento delle spese della difesa al 5%, per Meloni "l'impegno che i 32 membri della Nato si apprestano ad assumere è carico di responsabilità, alla luce di un contesto molto incerto. E proprio perchè questa esigenza deve inserirsi in maniera sostenibile, nelle ultime settimane ci siamo impegnati a rendere il percorso sostenibile, flessibile e credibile. E ritengo che abbiamo raggiunto l'obiettivo". 

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