Mattarella, dalla pace "urgente" a Cecilia Sala: i punti chiave del discorso di fine anno

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Introduzione

Sono quindici i temi chiave affrontati dal capo dello Stato Sergio Mattarella nel discorso di fine anno (VIDEO). Partendo dalle guerre in Medio Oriente e Ucraina, passando per la prigionia di Cecilia Sala, il presidente della Repubblica si è poi soffermato sulle divisioni e sfide globali (distribuzione della richezza e cambiamento climatico) e italiane (divario Nord e Sud, occupazione e turismo). Senza dimenticare le morti sul lavoro, i suicidi in carcere, l'impegno delle forze di polizia. E in ultimo, gli 80 anni della Liberazione.

Quello che devi sapere

1. Le guerre in corso

  • Il primo punto toccato dal capo dello Stato nel discorso di fine anno non poteva che essere il dramma dei conflitti a Gaza e in Ucraina. "Migliaia di vittime civili delle guerre in corso turbano tragicamente le nostre coscienze", ha esordito ieri sera Mattarella. "Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata. Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo", ha ricordato il capo dello Stato. "Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane. Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite", ha sottolineato

Per approfondire: Tutti i discorsi di fine anno di Mattarella. L'analisi

2. La pace "urgente"

  • Di riflesso, il secondo punto chiave toccato dal presidente della Repubblica è la pace. "Mai come adesso la pace grida la sua urgenza. La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7. La pace di cui l’Unione europea è storica espressione". Una pace, ha spiegato Mattarella, “che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità". Solo in questo modo, si può evitare che "vengano aggrediti altri Paesi d’Europa"

Per approfondire: Discorso di fine anno, il testo integrale

3. La prigionia di Cecilia Sala

  • Il terzo punto toccato dal capo dello Stato, subito dopo le guerre in corso, è la prigionia della giornalista Cecilia Sala in Iran. "Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia. Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione". Ci sono infatti "tanti giornalisti che rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità", ha ricordato Mattarella

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4. La convivenza

  • Il quarto punto affrontato da Mattarella nel suo discorso di fine anno è la convivenza in un mondo segnato dalle divisioni, anche culturali. "Quelle di questa sera sono ore di speranza nel futuro, nell’anno che viene. Tocca a noi saperla tradurre in realtà. Cosa significa concretamente coltivare fiducia in un tempo segnato, oltre che dalle guerre, da squilibri, da conflitti? Vi è bisogno di riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme", è il monito del capo dello Stato. "In questo periodo sembra che il mondo sia sottoposto a un'allarmante forza centrifuga, capace di dividere, di allontanare, di radicalizzare le contrapposizioni. Sono lacerate le pubbliche opinioni. Faglie profonde attraversano le nostre società. La realtà che viviamo ci presenta contraddizioni che generano smarrimento, sgomento, talvolta senso di impotenza"

5. Le sfide globali

  • Nella parte centrale del suo discorso, il presidente della Repubblica si è soffermato sulle sfide a livello globale e nazionale. Partiamo dalle prime, che costituiscono il sesto punto chiave del suo messaggio. "A livello globale aumenta in modo esponenziale la ricchezza di pochissimi mentre si espande la povertà di tanti", ha ricordato. "La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia all’Ucraina - che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa - ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop 29, a Baku, per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità. Una sconfortante sproporzione", ha evidenziato Mattarella

6. Il clima

  • E proprio il clima e conseguentemente il climate change è stato un altro punto chiave del suo discorso, il numero sei. "Il mutamento del clima incide decisamente anche sugli eventi meteo che subiamo in Italia: ne abbiamo ripetute testimonianze. Le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari. Sono frequenti e vanno quindi prevenute con lungimiranza, rimuovendo le condizioni che provocano sciagure", ha detto Mattarella

7. Le sfide italiane

  • "Luci e ombre riguardano anche la nostra Italia". Con questa frase il presidente della Repubblica ha introdotto l'ampia porzione di discorso legato alla situazione econonomica e sociale del nostro Paese. "La scienza, la ricerca, le nuove tecnologie aprono possibilità inimmaginabili fino a poco tempo addietro per la cura di malattie ritenute inguaribili. Nello stesso tempo vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari", ha detto il capo dello Stato. "I dati dell’occupazione sono incoraggianti. Resistono tuttavia aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassintegrazione", ha detto. "L’export italiano registra dati positivi, e così il turismo. Segno che il Paese esercita una forza di attrazione, che va anche al di là delle sue bellezze naturali, delle sue città d’arte, della sua cultura. Con questo aspetto confortante stride il fenomeno dei giovani che vanno a lavorare all’estero perché non trovano alternative, spesso dopo essersi laureati. Tra Nord e Sud c’è una disuguale disponibilità di servizi", ha ricordato

8. La violenza giovanile

  • Attenzione particolare al fenomeno della violenza giovanile, pilastro numero otto del discorso di Mattarella. "Bullismo, risse, uso di armi. Preoccupante diffondersi del consumo di alcool e di droghe, vecchie e nuove, anche tra i giovanissimi. Comportamenti purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo. I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso. Abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni. La precarietà e l’incertezza che avvertono le giovani generazioni vanno affrontate con grande impegno anche perché vi risiede una causa rilevante della crisi delle nascite che stiamo vivendo", ha evidenziato il capo dello Stato

9. Le morti sul lavoro

  • Per introdurre il tema delle morti sul lavoro, il presidente della Repubblica ha analizzato la parola "rispetto", che "l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto come parola dell’anno". Il rispetto "verso gli altri rappresenta il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità. Il primo passo sulla strada per il dialogo, la collaborazione, la solidarietà, elementi su cui poggia la nostra civiltà. Rispetto della vita, della sicurezza di chi lavora. L’ultima tragedia pochi giorni fa, a Calenzano: cinque persone sono morte. Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali - tutti - si possono e si devono prevenire. Rispetto della dignità di ogni persona, dei suoi diritti", è il monito del capo dello Stato

10. I suicidi in carcere

  • Ma il rispetto deve esserci "anche per chi si trova in carcere". E qui siamo al decimo elemento fondante del discorso di Mattarella. "L’alto numero di suicidi è indice di condizioni inammissibili. Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento vi contrasta e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario. I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti"

11. I femminicidi

  • Ma il rispetto non è solo sul lavoro e nelle carceri. Il rispetto è anche nei confronti delle donne. E Mattarella sottolinea il "rumore delle ragazze e dei ragazzi che non intendono tacere di fronte allo scandalo dei femminicidi". Come ricorda il capo dello Stato, "siamo stati drammaticamente coinvolti nell’orrore per l’inaccettabile sorte di Giulia Cecchettin e, come lei, di tante altre donne uccise dalla barbarie di uomini che non rispettano la libertà e la dignità femminile e, in realtà, non rispettano neppure se stessi. Non vogliamo più dover parlare delle donne come vittime. Vogliamo e dobbiamo parlare della loro energia, del loro lavoro, del loro essere protagoniste. Siamo tutti chiamati ad agire, rifuggendo da egoismo, rassegnazione o indifferenza"

12. Patria e patriottismo

  • Dopo aver ricordato Sammy Basso, Mattarella ha parlato di altri esempi virtuosi, che manifestano "un sentimento vivo, sempre attuale, dell’idea di Patria". Tra gli altri, al capo dello Stato "ha colpito, di recente, l’entusiasmo degli allievi della nostra Marina militare, su nave Trieste, all’avvio del loro servizio per l’Italia e per i suoi valori costituzionali. Come stanno facendo in questo momento tanti nostri militari in diversi teatri operativi. A essi rinnovo la riconoscenza della Repubblica". Ma "patriottismo è quello dei medici dei pronto soccorso, che svolgono il loro servizio in condizioni difficili e talvolta rischiose. Quello dei nostri insegnanti che si dedicano con passione alla formazione dei giovani. Di chi fa impresa con responsabilità sociale e attenzione alla sicurezza. Di chi lavora con professionalità e coscienza. Di chi studia e si prepara alle responsabilità che avrà presto. Di chi si impegna nel volontariato. Degli anziani che assicurano sostegno alle loro famiglie". Ed è "patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità. È fondamentale creare percorsi di integrazione e di reciproca comprensione perché anche da questo dipende il futuro delle nostre società"

13. La sicurezza

  • Tema numero tredici la sicurezza, che "rimane una preoccupazione dei cittadini e massimo sostegno deve essere assicurato alle vittime dei reati. Dal rapporto Censis, sulla base di dati del ministero dell’Interno, risulta che, dal 2013 al 2024, sono stati raggiunti risultati significativi sul fronte della prevenzione, con una forte riduzione degli omicidi volontari, delle rapine, dei furti nelle abitazioni. Siamo grati alle forze dell’ordine, presidio della libertà dei cittadini, per il contributo decisivo che recano alla cornice di sicurezza in cui vive il nostro Paese". Mattarella ricorda poi che "si affacciano nuovi odiosi fenomeni, a partire dalle truffe agli anziani, alle aggressioni via web ai ragazzi, alla violenza di strada, crimini contro i quali le Forze dell’Ordine sono fortemente impegnate"

Per approfondire: Il rapporto Censis di inizio dicembre 2024

14. Lo sport

  • Non poteva mancare anche un ricordo dei trionfi sportivi nel 2024. "Desidero rivolgere un saluto alle donne e agli uomini di sport in questo che è stato un anno olimpico e paralimpico. Ricordo le notti di Parigi, l’orgoglio dei nostri atleti attorno alla nostra bandiera. Sono a loro grato per i successi e ancor di più per l’autentico spirito sportivo con cui hanno vissuto la loro partecipazione: un bell’esempio, ben oltre i confini dello sport", ha detto Mattarella

Per approfondire: Olimpiadi e Paralimpiadi, i trionfi azzurri

15. La Liberazione

  • L'ultimo pilastro, il numero quindici, del discorso di Mattarella è stato il ricordo della Liberazione. "Nel 2025 celebreremo gli 80 anni della Liberazione. È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità. Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia", ha detto il capo dello Stato. "Sono valori che animano la vita del nostro Paese, le attese delle persone, le nostre comunità. Si esprimono e si ricompongono attraverso l’ampia partecipazione dei cittadini al voto, che rafforza la democrazia; attraverso la positiva mediazione delle istituzioni verso il bene comune, il bene della Repubblica: è questo il compito alto che compete alla politica"

Per approfondire: Gli auguri di Natale di Sergio Mattarella