Decreto Fisco, ok del Senato alla fiducia. Sale ancora il 2Xmille: le ultime novità

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Introduzione

Il 28 novembre l'Aula di Palazzo Madama ha confermato la fiducia, posta dal governo, sul decreto fiscale. Hanno votato a favore 100 senatori (voto compatto dei gruppi di maggioranza Coraggio Italia-Udc, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega), 46 I contrari (le opposizioni Italia viva, M5s, gruppo Misto e Pd) e un astenuto, il senatore Meinhard Durnwalder del gruppo delle Autonomie. Il provvedimento, che è collegato alla legge di Bilancio, passa quindi alla Camera per l'approvazione definitiva. Va convertito in legge entro il 18 dicembre.

Quello che devi sapere

Dl fisco in Aula Camera da martedì, mercoledì la fiducia

  • Secondo quanto emerge dalla programmazione della prossima settimana, diffusa dall'ufficio stampa della Camera, il decreto fiscale approderà in Aula a Montecitorio martedì 3 dicembre dalle 16, dopo il voto finale sul ddl concorrenza. È stata preannunciata l'apposizione della questione di fiducia al termine della discussione generale, non prima delle 18. Mercoledì dalle 16.20 ci saranno le dichiarazioni di voto sul voto di fiducia e dalle 18 la chiama. Il voto finale sul decreto, in scadenza il 18 dicembre, si terrà giovedì 5 dalle 9 alle 13.

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Cresce dote 2Xmille

  • Aumenta di 4,691 milioni, anziché di 3 milioni, il finanziamento per i partiti tramite il 2 per mille, come previsto dal parere finale espresso dalla commissione Bilancio del Senato al testo del dl su cui il governo ha posto la fiducia. La Commissione ha espresso "parere non ostativo" condizionato al recepimento di due modifiche, una delle quali è appunto quella di sostituire la parola "3 milioni" con "4.691.000", aumentando così l'incremento per quest'anno del tetto previsto per legge, pari a 25,1 milioni, delle risorse che provengono dalla destinazione volontaria del due per mille dell'Irpef da destinare ai partiti. L’aggiustamento è arrivato dopo i rilievi del Colle che hanno stoppato una riforma della disciplina. Con le risorse aggiuntive la dote destinata ai partiti sale a 29,79 milioni.

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Le misure del decreto

  • Il decreto contiene misure che vanno dalla riapertura del concordato biennale per le partite Iva all'ampliamento della platea del Bonus Natale, dal rinvio con rateizzazione dell'acconto per gli autonomi alle risorse per gli straordinari delle forze armate e per Transizione 4.0. Ora il testo è atteso alla Camera per un passaggio rapido e blindato: sarà la prossima settimana sul tavolo della commissione Bilancio di Montecitorio, che punta ad un esame sprint di due giorni

Poi tocca alla manovra

  • La partita del decreto fisco ha messo in luce qualche crepa nella maggioranza, con la spaccatura del centrodestra emersa col voto sul canone Rai. Il governo minimizza, ma l'opposizione va all’attacco. Questa situazione rischia di rendere più accidentato il cammino della manovra pronto ad entrare nel vivo. Percorso già costellato di temi caldi, tra cui rispunta anche quello degli aiuti alle paritarie. Per la legge di Bilancio le tempistiche dovrebbero essere stabilite da un ufficio di presidenza previsto martedì. Per l'avvio delle votazioni si guarda comunque alla settimana del 9 dicembre

Le tempistiche

  • Per la manovra si dovrà correre, visto che l'arrivo in Aula è al momento fissato - lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio - per il 13 dicembre. Ma uno slittamento dei tempi è sempre dietro l'angolo. Al Senato hanno già fatto i conti con questa possibilità, prevedendo per la seconda lettura sedute senza orario anche dal 23 al 28 dicembre. L'esame dovrebbe concentrarsi sugli emendamenti super-segnalati, circa 250 proposte dei partiti che vanno dall'aumento delle pensioni minime alla web tax, dalle risorse al Ponte alla tassa sulle criptovalute

Il voucher per le scuole paritarie

  • Rispunta anche il voucher per le scuole paritarie per chi ha un Isee sotto i 40mila euro: la proposta, contenuta in due emendamenti, uno di FdI e uno di Lorenzo Cesa, ritorna in un elenco che circola tra i parlamentari ma le due proposte non figurano come segnalate dai partiti. Ripescata anche una proposta Dem per riservare "esclusivamente" l'accesso al Fondo garanzia prima casa a giovani coppie, monogenitori con figli, inquilini di case popolari e giovani under 36, assicurando così che le risorse vadano a chi ne ha davvero bisogno

Irpef e concordato

  • Resta poi il nodo dell'ulteriore taglio dell'Irpef per i ceti medi: per scioglierlo si guarda al concordato, ma se non darà "le risorse come speriamo" (servono almeno 2,5 miliardi), lo strumento potrebbe non essere la manovra: "vedremo se lo si può fare quest'anno oppure lo si potrà portare all'inizio del prossimo", dice il viceministro dell'Economia Maurizio Leo.

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