Il giornalista e scrittore arriva al ministero dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano. Giuli ha prestato giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in Quirinale
Alessandro Giuli è il nuovo ministro della Cultura, dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano (CHI È), che ha lasciato l'incarico con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Meloni, dopo giorni di polemiche per il caso legato ai rapporti con Maria Rosaria Boccia.
La comunicazione del Quirinale
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questo pomeriggio, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Giorgia Meloni. Il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto con il quale, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate dal dott. Gennaro Sangiuliano dalla carica di Ministro della cultura. Con lo stesso decreto, su proposta del Presidente del Consiglio, è stato nominato Ministro della cultura, Alessandro Giuli. Questa sera, al Palazzo del Quirinale, Alessandro Giuli ha prestato giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Erano presenti, in qualità di testimoni, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Dott. Ugo Zampetti, e il Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, Generale Gianni Candotti. Erano presenti il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Giorgia Meloni e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, on. Alfredo Mantovano.
Chi è Alessandro Giuli
Alessandro Giuli è nato a Roma il 27 settembre 1975 ed è l'attuale direttore del museo MaXXI di Roma. Ha studiato Filosofia all'Università di Roma "La Sapienza". Comincia la sua carriera da giornalista al “Foglio” diretto da Giuliano Ferrara, dove viene nominato vicedirettore nel 2008 e poi condirettore fino al 2017. Da febbraio a novembre 2017 è stato direttore di Tempi. Oltre all'attività di giornalista, Giuli affianca quella di scrittore. Ha pubblicato diversi libri tra i quali “Il passo delle oche. L'identità irrisolta dei postfascisti”, nel 2007, seguito cinque anni più tardi da “E venne la Magna madre: i riti, il culto e l'azione di Cibele Romana”. Nel 2018, invece, è uscito “Sovranismo per esordienti. Individui e potere tra identità e integrazione”. Ha avuto una carriera diversificata, con esperienze sia nell'ambito del giornalismo che dell'intrattenimento televisivo, oltre a essere membro del comitato scientifico della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine e analista e consulente per la Fondazione Med-Or.
Giuli è diventato un volto popolare in televisione fra il 2019 e il 2020 quando è stato ospite fisso della trasmissione 'Patriae' condotto da Annalisa Bruchi su Rai 2. Poi, sempre nel 2020, la non fortunata esperienza alla conduzione con Francesca Fagnani di 'Seconda linea' su Rai 2, programma chiuso dopo due puntate. Dopo essere stato spesso ospite di Lilli Gruber a 'Otto e mezzo' su La7, il 23 novembre 2022 il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano lo ha nominato presidente della Fondazione MAXXI, con decorrenza dal 12 dicembre 2022.
Ora viene chiamato dalla premier a sostituire proprio Sangiuliano al ministero della Cultura.