M5s, Grillo: "Simbolo, nome e secondo mandato non sono negoziabili"

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Il fondatore ha scritto una lettera ai militanti del Movimento: "In questo momento cruciale, non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta". La replica di Conte: "Nessuno decide su cosa si può deliberare"

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Il fondatore del M5s Beppe Grillo oggi ha definito con una lettera pubblicata sul suo blog la linea su cui il Movimento guidato da Giuseppe Conte dovrebbe muoversi. E lo ha fatto innanzitutto parlando di "tre pilastri non negoziabili". "Il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato", ha scritto Grillo, "non possono essere modificati a piacimento. Sono il cuore pulsante del MoVimento 5 Stelle, il nostro faro nella tempesta. Cambiarli significherebbe tradire la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel MoVimento l'unica speranza di cambiamento reale".

"M5s deve restare forza di cambiamento"

L'ex leader M5s, oggi "garante e custode dei valori fondamentali dell'azione politica" del Movimento, nella missiva ha chiesto a "attivisti, portavoce e sostenitori" di "riflettere profondamente" e di ascoltare la coscienza. "In questo momento cruciale non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme. Il MoVimento - si legger ancora - è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico, e per farlo, dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi".

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"Dopo il 2013 ci siamo dovuti adattare" 

Grillo ricorda che "nel 2013 un grido ci ha aperto la strada, ci ha spalancato quella porta che non riuscivamo a vedere. Dietro quella porta c'era un mondo nuovo, un territorio sconosciuto, del tutto diverso da come immaginavamo. Come ogni specie animale - ha aggiunto - ci siamo dovuti adattare, per sopravvivere, e con poca agilità abbiamo dovuto convivere con chi quei territori li abitava da tempo e non voleva essere disturbato. Durante tutto questo cammino, ci siamo sempre ancorati a tre pilastri imprescindibili: il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato". 

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"Secondo mandato garantisce lo spirito originario del M5s"

"La regola del secondo mandato è un principio che ci distingue, che ci ha resi unici, che ci rende liberi dal potere e dalle sue tentazioni. È la garanzia che il MoVimento rimarrà sempre fedele al suo spirito originario: servire i cittadini e non il potere, con rappresentanti che portano avanti le idee e non le proprie ambizioni personali", ha sottolineato ancora Beppe Grillo. Poi ha sostenuto che "la politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione". 

"Trasformare l'impegno politico in professione porta al pantano" 

"Trasformare l'impegno politico in una professione perpetua significa tradire la fiducia dei cittadini e sprofondare nel pantano della mediocrità e dell'opportunismo - ha spiegato ancora Grillo -. Limitare i mandati significa restituire al popolo la sovranità che gli spetta, è un presidio di democrazia, impedisce che pochi individui si arroghino il diritto di governare in eterno. Questo ricambio garantisce che la politica sia sempre animata da nuove energie, idee fresche e prospettive diverse, preservando così la sua natura dinamica e democratica. È un argine contro la degenerazione del potere e un invito costante al rinnovamento, per evitare che la politica si trasformi in un recinto chiuso, distante dalle vere esigenze di chi davvero ha bisogno".

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"Mai cedere alla tentazione di cambiare il nome"

"Il simbolo del MoVimento 5 Stelle non è solo un segno grafico, è un richiamo al cambiamento, è l'emblema di un'intera rivoluzione culturale e politica, la bandiera sotto cui milioni di italiani hanno marciato con noi", ha continuato Grillo. "È il vessillo - ha ribadito - sotto il quale milioni di cittadini si sono riconosciuti e con il quale abbiamo combattuto battaglie importanti; da cui sono nate idee, valori e speranze condivise, è il segno visibile della nostra lotta per la trasparenza, la giustizia e la partecipazione". Poi ha affermato: "Un partito politico non dovrebbe mai cedere alla tentazione di mutare il proprio simbolo: è la bussola che orienta il cammino verso il futuro, senza mai tradire il passato".

"È l'emblema di un'intera rivoluzione culturale e politica" 

"Il nostro nome", ha sottolineato ancora,"non è solo una sequenza di suoni o lettere: rappresenta la nostra piena identità, è un nome che racchiude storie, significati e speranze, come il nome di ognuno di noi, sin dalla nostra nascita. Quando pronunciamo MoVimento 5 Stelle evochiamo una connessione, riconosciamo la sua essenza, la sua unicità". Per Grillo, "cambiare un nome è come rinunciare a un pezzo di quella magia, a un ponte invisibile che collega chi siamo a chi vogliamo diventare. Nella vita ci possono essere molte trasformazioni, ma il nome rimane un ancoraggio, un richiamo costante alla nostra essenza più vera. MoVimento 5 Stelle è il nome che ci ha guidato verso risultati concreti, difenderlo - conclude - significa difendere la nostra storia e il nostro diritto di essere riconosciuti per ciò che siamo, ieri, oggi e domani".

La replica di Conte: "Nessuno decide su cosa si può deliberare"

A stretto giro, è arrivata la replica di Giuseppe Conte. All'assemblea costituente "potremo discutere di tutto, potremo rifondarci integralmente: anche il simbolo, la denominazione, le regole organizzative, quelle consolidate, potranno essere discusse. Perché non possiamo ammettere che quando a pronunciarsi sia la comunità degli iscritti, si debba decidere da parte di alcuni arbitrariamente e preventivamente di cosa si può discutere, su cosa si può deliberare", ha detto il leader del M5s in un video sui social dopo la presa di posizione di Beppe Grillo sui "pilastri non negoziabili" del Movimento.

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