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Lega, formalizzate le espulsioni di Paolo Grimoldi e Gabriele Michieletto

Politica
©Ansa

L’ok unanime dei membri del consiglio federale "per rispetto militanti". Nessun provvedimento nei confronti di Umberto Bossi: il Senatur alle ultime Europee avrebbe votato per un candidato di Forza Italia

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La notizia è arrivata nel tardo pomeriggio: "Il consiglio federale della Lega ha deliberato di formalizzare alcune espulsioni, tra cui l'ex parlamentare Paolo Grimoldi e il consigliere regionale del Veneto, Gabriele Michieletto”. A pesare sulla decisione, su cui tutti i membri del consiglio si sono espressi a favore, varie segnalazioni “emerse su indicazione dei territori, per tutelare lo straordinario e generoso impegno di migliaia di militanti che per troppo tempo hanno assistito a polemiche strumentali, inutili e dannose contro la Lega”.

I motivi dell'espulsione

 

Matteo Salvini ha presieduto la riunione del consiglio federale, durata poco meno di 3 ore, senza però rilasciare dichiarazioni alla fine. All’ordine del giorno c’erano da un lato l’analisi a posteriori delle elezioni europee e amministrative appena avvenute, dall’altro delle “richieste di provvedimenti dai territori”. Una formula generica, questa, a tra le cui righe è stata letta la volontà di occuparsi di Paolo Grimoldi: l’ex segretario della Lega lombarda, ora coordinatore del Comitato del nord - corrente vicina a Umberto Bossi  - aveva di recente riferito pubblicamente la scelta del Senatur di votare un candidato di Forza Italia alle ultime Europee.

 

Lo speciale di Sky TG24 sulle Elezioni europee

Le critiche di Grimoldi

 

Grimoldi ha rivolto diverse critiche al partito negli ultimi tempi. Qualche mese fa è stato uno dei 21 dissidenti che hanno scritto a Salvini sollecitando un ritorno alle vecchie istanze della Lega e perché rivedesse alcune scelte, soprattutto su alleanze in Europa e candidature, e chiedendo espressamente di non candidare il generale Roberto Vannacci, poi eletto alle Europee. Nessun provvedimento invece nei confronti di Bossi, a quanto risulta, anche perché non è iscritto al partito subentrato alla sua Lega nord (acquisendo il nome di Salvini nel logo) pur essendone attualmente un deputato.