Premierato, approvati in Senato articoli 5 e 6 sull'elezione diretta, martedì voto finale

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La maggioranza ha votato compatta a favore, mentre i gruppi di opposizione hanno abbandonato l’aula per protesta. Il Senato, che ha poi iniziato l'esame degli emendamenti all'articolo 7, ha sospeso la discussione che riprenderà domani mattina alle 10. Martedì 18 giugno le dichiarazioni finali e il passaggio alla Camera

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Approvati dal Senato gli articoli 5  e 6 del ddl Casellati, al centro del provvedimento che introduce l’elezione diretta del Presidente del Consiglio e modifica l’articolo 92 della Costituzione. A favore hanno votato i gruppi di maggioranza, le opposizioni hanno abbandonato l’Aula come atto di dissenso. Le critiche si sono concentrate sul fatto che il testo approvato non spieghi quale sarà la procedura d’elezione, e rinvia le specifiche a una successiva legge ordinaria. Il Senato, dopo aver approvato gli articoli 5 e 6 del provvedimento e aver iniziato l'esame degli emendamenti all'articolo 7, ha sospeso la discussione che riprenderà domani mattina alle 10. La conferenza dei capigruppo di questa mattina ha deciso di concedere alle opposizioni altre due ore per i loro interventi e ha ufficializzato che il prossimo martedì, 18 giugno, alle ore 15 inizieranno le dichiarazioni di voto finale.

Elezione a suffragio universale e diretta per 5 anni

“Il Presidente del Consiglio è eletto a suffragio universale e diretto per cinque anni, per non più di due legislature consecutive, elevate a tre qualora nelle precedenti abbia ricoperto l’incarico per un periodo inferiore a sette anni e sei mesi. Le elezioni delle Camere e del Presidente del Consiglio hanno luogo contestualmente”, afferma il testo contenuto nel ddl Casellati. Ancora: "La legge disciplina il sistema per l’elezione delle Camere e del Presidente del Consiglio, assegnando un premio su base nazionale che garantisca una maggioranza dei seggi in ciascuna delle Camere alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio, nel rispetto del principio di rappresentatività e di tutela delle minoranze linguistiche. Il Presidente del Consiglio è eletto nella Camera nella quale ha presentato la candidatura”.

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Approvato articolo 6 sul premio su base nazionale per il Senato

Il Senato ha approvato anche il sesto degli otto articoli del ddl sul premierato elettivo. L'articolo riguarda il Senato che, secondo la Costituzione, viene eletto "su base regionale", il ddl Casellati aggiunge le parole "salvo il premio su base nazionale previsto dall'articolo 92". Infatti il precedente articolo 5 del ddl Casellati ha inserito nell'articolo 92 della Carta la previsione di un premio di maggioranza per le liste che appoggiano il candidato premier che vince le elezioni. Il Senato ha iniziato poi l'esame dell'articolo 7, che riguarda le crisi di governo e su cui c'è un emendamento del governo. 

Il 18 giugno il passaggio alla Camera

Per martedì 18 giugno alle ore 15 poi la Conferenza dei capigruppo ha fissato l’orario di conclusione dell’esame e il voto finale degli emendamenti al premierato. Lo ha riferito il presidente del Senato Ignazio La Russa, al termine della riunione. Alle opposizioni, che avevano concluso il tempo a disposizione a causa del contingentamento dei tempi, sono state concesse ulteriori due ore, ma fissando la data e l’orario di chiusura, da rispettare anche ricorrendo a sedute notturne.

Le reazioni in Aula

Mentre la sessione di voto proseguiva, continuava anche il brusio di malumore delle opposizioni. "Avrei voluto discutere su una proposta alternativa che non c'è stata, e non avrei voluto discutere su numeri. Non accetto lezioni di democrazia da chicchessia su una legge che non prospetta nessuna deriva autoritaria", ha detto in Aula al Senato la ministra per le riforme Maria Elisabetta Casellati. L’intervento è arrivato al momento di dare il parere sugli emendamenti all'articolo 6 del ddl, che presenta complessivamente otto articoli.

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