
Enrico Berlinguer nella cultura di massa: la storia di un mito pop tra arte e letteratura
L'11 giugno 1984 Berlinguer, segretario del PCI dal 1972, moriva lasciando un'immensa eredità politica e simbolica: dalla questione morale all'eurocomunismo. Ma Berlinguer è stato anche mito intergenerazionale e icona pop.
A cura di Ludovica Passeri

40 anni fa moriva Enrico Berlinguer, a pochi giorni dall’ictus che lo aveva colpito mentre teneva a Padova un comizio, in vista delle elezioni europee del giugno 1984. Sull’onda emotiva della scomparsa del leader, il PCI effettuò il sorpasso storico della DC, un’impresa sfiorata alle politiche dell’anno precedente e che mai si è ripetuta. Il mito di Berlinguer è sopravvissuto alla sua morte e a testimoniarlo sono musica, letteratura, cinema. Alla figura di Berlinguer sono dedicati libri - e non solo saggi -, canzoni, murales
Enrico Berlinguer, 40 anni dalla morte: la carriera politica del leader del Pci
Era il 1977 quando uscì nelle sale “Berlinguer ti voglio bene”. Un film diretto da Giuseppe Bertolucci. Il protagonista interpretato da Roberto Benigni, che contribuì alla scrittura del soggetto, è un venticinquenne toscano con il mito del segretario del PCI

Pochi anni più tardi, nel 1983, alla manifestazione-concerto per la pace organizzata dal partito romano al Pincio, Benigni prese in braccio Berlinguer gridando: "Questo è un comunista autentico!". Una scena che all'epoca, tempi in cui i leader erano ancora impostati e rigidi, fece scalpore e che sarebbe entrata nell'immaginario collettivo

"A San Giovanni stanotte la piazza è vuota Ma quanta gente che c'era sotto la grande bandiera". Le immagini di una Piazza San Giovanni gremita, nel giorno del suo funerale, spinsero il cantautore Antonello Venditti a scrivere la canzone "Dolce Enrico" che fu inserita nell’album "Benvenuti in paradiso" del 1991

A Serramanna, in Sardegna, regione di cui Berlinguer era originario, fu realizzato un murale, subito dopo la sua morte nel 1984, da Luciano Lixi in collaborazione di Ferdinando Medda. L’opera venne scelta come copertina del libro “Vita di Berlinguer” e divenne quindi un’immagine simbolo. “In quel periodo fare ritratti di personalità politiche era un’innovazione assoluta. È triste perché ormai quel murale così iconico è sbiadito, bisognerebbe trovare le risorse per rifarlo”, ha spiegato Lixi a Sky TG24

Su di lui sono stati scritti saggi, monografie, e anche romanzi, come l’opera di fantapolitica “Berlinguer e il Professore” (1975) che divenne un caso letterario. Anche all’interno del memoir vincitore Premio Strega 2014, “Il desiderio di essere come tutti” di Francesco Piccolo, Berlinguer è un personaggio centrale. La prima parte si intitola “La vita pura: io e Berlinguer”