Lega attacca il presidente Mattarella. Salvini: "Oggi non è la festa della sovranità Ue"

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Il giorno della Festa della Repubblica il Carroccio si scaglia contro il presidente della Repubblica. Il senatore leghista Borghi chiede le dimissioni del capo dello Stato. Il leader del partito: "Oggi è la festa degli italiani, non della sovranità europea". Ma precisa: "Non chiediamo di dimettersi"

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Attacchi da parte della Lega al presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel giorno della Festa della Repubblica. La polemica è per le parole pronunciate ieri, 1° giugno, dal capo dello Stato: "Tra pochi giorni, con l'elezione del Parlamento Europeo, consacreremo la sovranità dell'Ue". Il senatore leghista Claudio Borghi invoca sui social le dimissioni: "Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell'Unione europea invece che dell'Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi". Poi il leader Matteo Salvini: "Oggi è la festa degli italiani, della Repubblica, non della sovranità europea". L'opposizione insorge e da più parti si chiede alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di prendere posizione.

Gli attacchi della Lega al presidente Sergio Mattarella

Il primo ad attaccare Mattarella è stato dunque Borghi: "Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell'Unione europea invece che dell'Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso". Commentando il tweet del senatore leghista, Matteo Salvini a In mezz'ora ha risposto: "Abbiamo un presidente della Repubblica perché c'è la Repubblica, io penso all'Europa come stati sovrani che si mettono insieme, ma la sovranità nazionale è fondamentale, al di là dei tweet oggi si festeggia la Repubblica italiana. Non mi arrenderò mai a un super Stato europeo dove comandano quelli che hanno i soldi". 

Salvini: "Non chiediamo le dimissioni di nessuno"

In un secondo momento Salvini ha ammorbidito i toni: "Nessuna polemica col presidente della Repubblica", ha precisato ospite di Stasera Italia su Rete 4. A chi chiedeva un commento sulle dimissioni evocate dal senatore Borghi, Salvini ha risposto: "Non chiediamo le dimissioni di nessuno. Io penso che il capo dello Stato sia stato travisato da qualche giornale perché il 2 giugno parlare di sovranità europea". Poi anche la Lega stessa con una nota ufficiale è intervenuta sulla questione:  "Nessuna polemica con Mattarella, ma per la Lega la sovranità nazionale italiana viene prima di quella europea. Se dipendessimo da Macron e altri guerrafondai europei, saremmo vicini alla terza guerra mondiale. Viva la sovranità nazionale italiana, viva la pace". 

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La difesa del presidente Mattarella da parte del vicepremier Antonio Tajani

All'interno della maggioranza è il vicepremier e ministro degli Esteri, nonché leader di Forza Italia, Antonio Tajani a dissociarsi dalle affermazioni leghiste: "Siamo italiani ed europei, questa è la nostra identità. Questa è la nostra civiltà. Ogni scelta anti europea è deleteria per l'Italia. Fa bene Mattarella a sottolineare la nostra prospettiva europea. Gli esprimo la mia solidarietà per gli attacchi che ha ricevuto".

Insorgono le opposizioni

Insorgono anche le opposizioni. Quello della Lega "è un attacco diretto al Capo dello Stato. Non si è mai visto il giorno della festa della Repubblica" ha detto Elly Schlein a Zona Bianca, su Rete 4.  Dal comizio a Testaccio a Roma la leader del Pd ha poi aggiunto "È gravissimo l'attacco che oggi è arrivato dalla Lega" al Presidente della Repubblica, un attacco "senza precedenti. Vorrei che la premier si esprimesse e prendesse le distanze da quell'attacco. Lo facciamo noi ringraziando il Presidente della Repubblica". Per il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia si tratta di un attacco inaccettabile e "le parole di Matteo Salvini che 'coprono' invece di condannare quelle del senatore Claudio Borghi sono lì a dimostrare, e non ce ne era certo bisogno, la forza eversiva delle forze sovraniste. Nella giornata che festeggia la nostra Repubblica attaccare, in modo strumentale, il Presidente della Repubblica e chiederne le dimissioni vuol dire non rispettare le nostre istituzioni e il garante dell'unità nazionale". Anche Boccia si chiede "cosa pensa Giorgia Meloni delle parole dei suoi alleati". Il M5S non resta in silenzio con Giuseppe Conte che da Foggia ha dichiarato che il tweet di Borghi "è una polemica indegna, richiedere le dimissioni del presidente Mattarella è una cosa non commentabile, talmente grave e talmente sconclusionata". Poi il leader del Movimento ha aggiunto che "una campagna elettorale, per quanto si possano alzare i toni e si possa anche agire strumentalmente, non giustifica una richiesta del genere. Il presidente Mattarella ha detto delle cose ovvie. Siamo in Europa e semplicemente bisogna andare in Europa a testa alta e non come questo governo che ha accettato la proposta franco-tedesca che addirittura comporta dei tagli di 13 miliardi l'anno".

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