Elezioni europee, Elly Schlein a Sky TG24: "No a un'Ue in guerra con la Russia". VIDEO

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La segretaria del Pd - e candidata capolista nelle circoscrizioni Centro e Isole - è stata ospite della nuova puntata di "Tribù", il talk in onda dal lunedì al venerdì in cui i protagonisti della politica italiana si confrontano con giornalisti e commentatori in vista del voto dell’8 e 9 giugno. La leader dem ha parlato dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente, della condanna di Donald Trump e della riforma della giustizia

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La segretaria del Pd - e candidata capolista alle elezioni europee nelle circoscrizioni Centro e Isole - è stata ospite della nuova puntata di Tribù, il talk con i protagonisti della politica italiana in onda su Sky TG24 in vista del voto dell’8 e 9 giugno. Insieme alla leader dem sono intervenuti la giornalista Maria Latella e il direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis. "Non fisso l'asticella perché porta jella", nel 2019 quando il Pd prese il 22,7% "c'era una condizione molto diversa, c'erano due liste che erano dentro il Pd e ora concorrono con noi. Noi fissiamo l'asticella della partecipazione al voto. Chiedo alle persone di convincere gli altri a votare", ha detto Schlein.

"No all’Unione europea in guerra con la Russia"

"Siamo estremamente preoccupati dal rischio di un’escalation", dice poi la segretaria del Pd parlando del tema dell’uso delle armi occidentali date all’Ucraina. "Abbiamo sempre sostenuto il diritto alla difesa di un popolo che è stato criminalmente invaso dalla Russia di Putin, ma non vogliamo vedere un ingresso diretto dell’Unione europea in guerra con la Russia". E aggiunge: "Penso che quello che è mancato fortemente dall’Unione europea in questi anni sia stato uno sforzo diplomatico e politico per isolare la Russia che purtroppo può ancora contare sul forte supporto di alcuni Stati".

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"La pace in M.O. deve puntare a 'due popoli e due Stati'"

Parlando del conflitto in Medio Oriente e di una possibile svolta, Schlein dice: "Noi del Pd da ottobre chiediamo un cessate il fuoco per fermare il massacro dei civili, per liberare tutti gli ostaggi detenuti da Hamas e per riuscire a portare tutti gli aiuti umanitari necessari. Il cessate il fuoco è indispensabile per porre le basi per andare verso un processo di pace che non può che puntare alla soluzione ‘due popoli e due Stati. Uno esiste già, Israele, e ha diritto a esistere senza missili e attacchi terroristici, l’altro però colpevolmente non è mai stato riconosciuto dalla comunità internazionale. Per questo abbiamo messo nel programma anche il riconoscimento dello Stato di Palestina, perché è fondamentale per dire che anche i palestinesi, come gli israeliani, hanno diritto a uno Stato in cui vivere in pace e in sicurezza".

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"Trump è un danno per la democrazia americana"

Passando poi alla recente condanna di Donald Trump, Schlein afferma: "Penso che Trump abbia già dimostrato di essere un danno per la democrazia americana, ho una valutazione politica assolutamente negativa su di lui. C’è una sentenza, Trump è colpevole, è pericolosissimo per una democrazia che un candidato alla presidenza degli Stati Uniti non rispetti la magistratura e una sentenza". Poi aggiunge: "I rischi per la democrazia sono tanti, non va mai data per scontata, vale per gli Stati Uniti e vale per l’Unione europea: quello che ci sembra sia mancato fino a qui è un ruolo diplomatico e politico dell’Ue che deve trovare una sua politica estera comune, una sua politica di sicurezza e difesa che siano realmente comuni e non più ostaggio delle gelosie degli Stati membri".

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"La riforma della giustizia è uno spot elettorale"

Passando poi alla politica interna, Schlein attacca: la riforma della giustizia "è uno spot elettorale a una settimana dalle elezioni. Non affronta i nodi della giustizia in questo Paese. La seprazione delle carriere ci vede contrari perché rischia di spezzare il potere gudiziario e una parte di questo potere rischia di essere più esposto al potere esecutivo".

"Governo ha la fissazione del capo solo al comando"

Sempre in tema di riforme, Schlein ricorda: "Siamo a un anno dal primo e unico momento di confronto che abbiamo avuto con il governo sulle riforme. Non si può cambiare la forma di governo a colpi di maggioranza come questa destra sta cercando di fare. Noi siamo andati a quel confronto un anno fa con sei proposte nostre, abbiamo detto ‘c’è un problema di stabilità dell’esecutivo? Perché non adottiamo la sfiducia costruttiva?’. In altri Paesi europei funziona perché impedisce di buttare giù un governo senza avere già pronta una maggioranza alternativa. Abbiamo proposto, per rafforzare davvero il potere dei cittadini, cambiamo la legge elettorale perché la legge delle politiche non permette di scegliere direttamente i propri rappresentanti. Abbiamo proposto una legge sui partiti, una sul conflitto d’interesse, di ridurre l’abuso della decretazione d’urgenza. Ma come voi sapete nessuna di queste proposte è stata presa in considerazione dal governo perché loro hanno solo una fissazione ideologica che è quella di andare verso il modello del capo solo al comando".

"Sanità? proponiamo di arrivare al 7,5% del Pil"

"Abbiamo presentato una proposta di legge che chiede più risorse per la Sanità pubblica e di sbloccare le assunzioni, che sono bloccate da un tetto messo nel 2009 - spiega Schlein -  Sono passati 20 anni, una pandemia mondiale in mezzo, si stanno svuotando i reparti e questo allunga all’infinito le liste d’attesa. Noi proponiamo di arrivare alla media europea del 7,5% del Pil gradualmente, da qui al 2028, quindi con un aumento dello 0,2% ogni anno. Dove trovare le risorse? Innanzitutto usando meglio quelle che ci sono".

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"Le donne subiscono le scelte del governo Meloni"

Poi Schlein, parlando della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dice: "Le donne subiscono ogni giorno le scelte del suo governo, come la decisione di far entrare gli antiabortisti nei consultori per far subire alle donne pressioni violente". E in merito al botta e risposta della premier con Vincenzo De Luca la leader dem osserva: "Ai cittadini interessa molto poco delle ripicche personali dei politici, ognuno è responsabile di quello che dice, il linguaggio dell'insulto non mi appartiene come non appartiene alla comunità del Pd".

"Andrei in Erasmus con Giorgia Meloni"

Arrivata al momento Erasmus, in cui ai leader viene chiesto con chi condividerebbero un’esperienza all’estero, Schlein fra Giuseppe Conte, Mario Draghi, Matteo Renzi e Giorgia Meloni sceglie quest'ultima: "Andrei a prendermi un po' di tempo per confrontarmi con la premier, che si è chiusa nel palazzo. Coglierei quell'occasione, visto che ci hanno tolto l'opportunità di fare un confronto".

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"Tribù" e "La scelta 2024"

Tribù è l'approfondimento, in onda in diretta dal lunedì al venerdì alle 20.30 su Sky TG24, che vede il conduttore Fabio Vitale confrontarsi faccia a faccia con i protagonisti della politica italiana, per raccontare le tante "tribù" della politica: fra europeisti e identitari, liberal e conservatori. Si alternano come ospiti anche giornalisti e commentatori, tra cui l'editorialista de Il Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, il Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, la giornalista e scrittrice Maria Latella e la Direttrice di QN Agnese Pini. Come nella precedente tornata elettorale europea torna il “momento Erasmus” in cui i politici ospiti del programma saranno trasportati virtualmente nella camera di uno studentato per scegliere con chi vorrebbero condividere, fra quattro possibili opzioni, un periodo di studio all'estero. Tribù fa parte del più ampio progetto La scelta 2024 con cui Sky TG24 si appresta a seguire la campagna elettorale per le Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno mettendo in campo reportage, strumenti digitali, sondaggi e maratona finale. Tutti i contenuti de La scelta 2024 sono disponibili sui canali 100 e 500 della piattaforma Sky, sul canale 50 del DTT, su Sky On Demand, sul sito skytg24.it e su tutti i canali social di Sky TG24.

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