Pnrr, Meloni: "Italia è prima in Ue per l'attuazione delle riforme"

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Così la Presidente del Consiglio in occasione della firma dell'Accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027 tra governo e Regione Siciliana a Palermo; sul Mezzogiorno: "immaginare una nuova idea di sviluppo"

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L’Italia è al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti del Pnrr. Così ha detto Giorgia Meloni a Palermo, durante la firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione siciliana. La Presidente del Consiglio, salita sul palco del Teatro Massimo, ha parlato anche di sviluppo del Mezzogiorno a partire da un potenziamento delle infrastrutture e dalla sua vocazione di "hub di approvviggionamento enegertico per tutta l'Europa".

Meloni su Pnrr: "L'Italia è prima nell'attuazione delle riforme"

"Sono molto fiera del lavoro che abbiamo fatto sul Pnrr- ha detto la premier Meloni durante la firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione siciliana- ricordo le polemiche di chi diceva che con il governo Meloni si sarebbero disperse le risorse, a maggior ragione se fossimo andati avanti con l'idea folle di rinegoziare il Pnrr". Poi Meloni ha proseguito, utilizzando il palco di Palermo per rispondere alle critiche dell'opposizione sul Pnrr: "Oggi siamo la prima nazione d'Europa nell'attuazione e la Commissione europea dice che l'Italia è al top, la prima nazione per l'attuazione delle riforme e il raggiungimento degli obiettivi". 

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La premier: “Zes unica del Mezzogiorno grande occasione per il Sud”

"Abbiamo due grandi obiettivi: fare in modo che neanche un euro venga disperso, torni indietro, finisca impantanato nella democrazia o finisca nello scontro politico; e immaginare una nuova idea di sviluppo nel Mezzogiorno d'Italia". Così la premier Giorgia Meloni al Teatro Massimo di Palermo.

La Presidente del consiglio ha poi proseguito sull'importanza strategica del Mezzogiorno:"Noi, e quando dico noi penso al Sud, possiamo diventare un hub di approvvigionamento energetico per l'Europa intera". 

"La Zes unica del Mezzogiorno è una grande occasione per il Sud Italia, frutto di un ottimo lavoro per cui ringrazio soprattutto il ministro Fitto", ha detto Meloni che ha anche rassicurato sui tempi di attuazione il Presidente Schifani: "non ci saranno lungaggini". La Zes unica è stata istituita con il decreto Sud del 19 settembre 2023, con la funzione di favorire lo sviluppo economico e la coesione sociale delle regioni del Mezzogiorno. A partire dal primo gennaio 2024, le imprese che operano o si insediano nelle regioni del Mezzogiorno potranno beneficiare di una nuova Zona Economica Speciale (ZES) unica, che sostituirà le attuali otto ZES presenti nei territori meridionali. 

La leader di Fratelli D'Italia ha proseguito, sottolineando l'impegno profuso dal governo con il "piano strategico e 2 miliardi di euro messi con il decreto sui crediti di imoposta sulla Zes unica". Il discorso si è concentrato quindi sul ruolo cruciale di un sviluppo infrastrutturale della penisola che non può lasciare indietro le regioni meridionali: "Ho sempre contestato il principio per cui la distribuzione della spesa infrastrutturale viaggiasse sulla base della popolazione: al Sud c'è il 34% della popolazione e quindi va il 34% di spesa infrastrutturale", ha detto Meloni, sottolineando come i fondi di coesione siano pensati per abbattere il divario infrastturale tra nord e sud: "Abiamo previsto l'istituzione di un fondo di perequazione", che "prevede l'obbligo di destinare il 40% delle risorse per le infrastrutture al Mezzogiorno".

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