Gilberto Pichetto Fratin a Sky TG24: "Bollette care? Pesa enormemente il prezzo del gas"

Politica
Sky TG24

Il nucleare in Italia, il futuro delle centrali a carbone, l'acquisto di gnl dagli Stati Uniti. Sono molti i temi toccati dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza all’evento di Sky TG24, Live On Gorizia

ascolta articolo

L’ipotesi di aumentare le importazioni di gnl dagli Stati Uniti, il nucleare, il futuro delle centrali a carbone residue in Italia, il costo delle bollette. Sono molti i temi toccati dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dell'Italia Gilberto Pichetto Fratin all’evento di Sky TG24, Live On Gorizia. Partendo dalle bollette: perché il prezzo dell'energia elettrica in Italia è più alta che negli altri Paesi europei? "Perché nel prezzo c'è un peso enorme da parte del gas, che produce il 40% dell'energia ma determina il 70% del prezzo finale", dice il ministro. E questo è un rapporto da cui l'Italia è più dipendente di altri Paesi. Il quadro, spiega, potrà cambiare con il solidificarsi della produzione da rinnovabili, dall'eolico al fotovoltaico.

"Acquisto gas? Servono prezzi convenienti"

Secondo alcune indiscrezioni, tra i motivi del viaggio di domani, 17 aprile, di Giorgia Meloni a Washington c’è anche la possibilità che l’Italia acquisti più gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti. Tra contratti già aperti con fornitori come Algeria e Azerbaigian e l’obiettivo della decarbonizzazione, c’è spazio per comprare più gas americano? “A livello nazionale c’è spazio: da pochi giorni abbiamo 5 miliardi di metri cubi di disponibilità dal rigassificatore di Ravenna. Ma vorrei precisare che il gas lo acquistano le compagnie europee (o italiane) e lo vendono le compagnie americane. Di conseguenza deve esserci una forza notevole da parte degli Usa di imporre prezzi convenienti. In questo momento il prezzo a livello europeo, ahimè, è fatto dal Ttf. Il mercato olandese lo unifica, indipendentemente da dove proviene, quindi non è che ci siano enormi benefici a favore dei cittadini europei”, spiega il ministro. In sostanza: servono prezzi convenienti. 

"Centrali a carbone in standby e non dismesse, pronti a qualsiasi evenienza"

Sul tema delle centrali a carbone, la filosofia del governo è: meglio lasciare in standby quelle esistenti, senza produrre energia, perché in futuro potrebbero servire. Lo spiega Fratin: “Le due grandi centrali di Civitavecchia e di Brindisi producono poco e niente. Rimangono le due centrali della Sardegna, perché quella è una fonte di produzione di energia elettrica. Il quadro geopolitico è tale che dobbiamo mettere le mani avanti. Se per qualche ‘guasto’ si fermasse il Tap che arriva dall’Azerbaigian o il collegamento con la Tunisia, dobbiamo essere pronti”. Insomma, continua il ministro: "La cautela è d'obbligo, che significa 'non smantellare' e poi vediamo".

Leggi anche

Nucleare, Salvini: "Se partiamo ora, prima centrale a Milano nel 2032"

"In Italia solo reattori nucleari modulari, no grandi centrali"

Sul nucleare, Pichetto Fratin conferma che in Italia non ci saranno grandi centrali, ma solo i più piccoli reattori modulari, quando saranno pronti e disponibili: le previsioni parlano degli anni tra il 2030 e il 2040. 

Vedi anche

Nucleare, Ue avvia il primo progetto comune

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24

Politica: I più letti