La premier è ospite a Milano al convegno “Giorno de La Verità”, intervistata del direttore Maurizio Belpietro su numerosi temi di stretta attualità. Sulle inchieste in Liguria dice: “Aspettiamo le risposte di Toti”. Sul confronto in tv con Schlein: “Per aiutare italiani a scegliere”. Sul governo: “Non ho mai pensato al rimpasto”. E in Europa sogna “una delega importante come economia”. Poi annuncia: “Nei prossimi giorni riforma della giustizia in Cdm”
La premier Giorgia Meloni questo pomeriggio sta partecipando a Milano al “Giorno della Verità”, ospite del direttore Maurizio Belpietro che l’ha intervistata su numerosi temi di stretta attualità, dalle elezioni Europee alla tenuta del governo. Arrivando all’incontro ha risposto ai cronisti che le chiedevano delle inchieste in Liguria: "Toti ha detto che avrebbe letto le carte e avrebbe dato le risposte. Aspettare quelle risposte e valutare penso sia il minimo indispensabile per un uomo che ha governato molto bene quella Regione”, ha detto Meloni. "Non ho avuto tempo e possibilità di approfondire più di tanto”, ha detto anche dal palco, aggiungendo che aspettare le risposte di Toti sia "il minimo sindacale di rispetto. E non ho altro da aggiungere".
“Commissione? Vorrei delega importante come economia”
"Vorrei spuntare una delle più importanti" come "sull'economia, non indebolita come accaduto l'ultima volta, piena, o la competitività, il mercato interno la coesione, ce ne sono diverse e significative, credo anche la delega al green deal, possiamo dire che qualcosa che non ha funzionato”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al convegno de La Verità. Sul green bisogna "correggere il tiro" o il "Timmermans...come di fatto già si sta correggendo", ha scherzato, spiegando che l'Italia punta a una delega "che ci aiuta a difendere meglio gli interessi italiani, anche se si sa che i commissari non lavorano per la loro nazione”.
Meloni: “Alle Europee per confermare il consenso del 2022”
Alle Europee "il mio obiettivo è confermare il consenso che avevo quando sono diventata presidente del Consiglio”, dice Meloni. “Per me sarebbe importante. Non ho avuto tempo di fare degli storici, ma non credo che moltissimi partiti di governi arrivati a un anno e mezzo di governo con lo stesso consenso. Lo considererei importante perché in questo anno e mezzo molto complesso abbiamo dovuto fare anche scelte difficili, coraggiose”. "Confermare quel consenso vorrebbe dire che anche quando fai scelte difficili, se sono fatte con buonsenso e giustizia cittadini le capiscono - ha aggiunto -. Io non sto al governo per me stessa, io faccio questa vita solamente se so che va bene per cittadini italiani, lo faccio per loro, non sono ripagata da vanità e altri elementi che possono ripagare altri".
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“Nei prossimi giorni riforma della giustizia in Cdm”
"La riforma della giustizia serve a questa nazione, non perché ci smontano il decreto Cutro ma perché tutti siamo d'accordo che la giustizia non funziona in Italia: bisogna avere il coraggio di intervenire come su tutte questioni che rallentano investimenti e sviluppo. Penso che nei prossimi giorni arriverà in Consiglio dei ministri anche la riforma della giustizia”, ha detto la premier Giorgia Meloni. Che poi si sofferma sul premierato che "cambierà tutto. Non mi preoccupo di quello che dicono i miei avversari, non c'era bisogno di fare" questa riforma "per noi che abbiamo un governo stabile. Ma se io che ho il vantaggio della stabilità non mi ponessi il problema di raddrizzare quello che non funziona per questa nazione, non mi troverei in pace con la mia coscienza. Quando gli italiani riterranno che sto sbagliando, mi manderanno a casa come sempre accade in democrazia, ma non sto qua per sopravvivere".
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Meloni: “In tv con Schlein per aiutare italiani a scegliere”
"Il confronto mi piace, penso sia il sale della democrazia, in particolare in campagna elettorale”, ha poi detto la premier riferendosi al confronto in tv con Elly Schlein. “Mi fa molto sorridere il dibattito che sta generando l'aver dato disponibilità al confronto: denunce, lamentele... Penso sia normale, particolarmente in una campagna elettorale come quella in cui siamo, in rapporto all'Unione europea, per raccontare agli italiani che ci sono due modelli: la proposta socialista e conservatori. Mettere a confronto ricette e visioni è un modo di aiutare cittadini nella scelta, è la cosa più naturale del mondo". "Mi aspetto di fare il confronto ma vedo molti movimenti contro questa iniziativa, vedo molta critica ci sono cose che si stanno muovendo, magari con l'idea che questo confronto non si facesse: penso che sarebbe un errore, cosa utile per tutti il fatto che non ci siano precedenti perché altri meno disponibili di me" non vuol dire che non si debba fare. Parlando della Rai, la premier invece dice: "Su TeleMeloni la Meloni è drammaticamente ultima, non accetto queste accuse: nervosismo non c'è perché c'è TeleMeloni ma perché non c'è più TelePd".
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Meloni: “Non ho mai pensato al rimpasto”
"Non ho mai pensato a fare un rimpasto di governo, è una delle tantissime ricostruzioni forzate che leggo spesso. Anzi, tra gli obiettivi che mi sono data, c'è quello di arrivare a 5 anni con il governo che ho nominato. Non è mai accaduto nella storia d'Italia, sarebbe anche questo un obiettivo molto importante”, ha detto la premier Giorgia Meloni. Al direttore Maurizio Belpietro che le domandava dell'ipotesi di un rimpasto per indicare un ministro come commissario Ue, ha escluso la possibilità: "A maggior ragione non per fare il commissario europeo. Bisogna vedere quale delega Italia riesce a spuntare".
Meloni: “In piazza provocazioni per dire governo autoritario”
Parlando delle tensioni degli ultimi mesi nelle piazze italiane, Meloni ha detto: “Diciamo sempre studenti ma se lei va a guardare le foto, le immagini, i video: la laurea, fuori corso. Alcune di queste persone sono professionisti della materia che provocano le forze dell'ordine nella speranza che qualcosa vada storto e si possa dire che il governo ha metodi autoritari".
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Meloni: “Strategia sui migranti sta dando i suoi frutti”
"Oggi i migranti sulla rotta del Mediterraneo centrale sono diminuiti di oltre il 60%, sta dando suoi frutti" la strategia di cooperare con i Paesi di provenienza e transito: "Anche con il voto dei cittadini si può dire all'Unione europea che questa è la strada da seguire”, sostiene la premier. "Gli accordi con Paesi del Nord Africa non sono solo possibili, sono necessari. È una delle grandi questioni che l'Italia ha portato al tavolo dell'Ue. In un anno e mezzo - ha aggiunto - rivendico di aver modificato moltissimo l'approccio dell’Europa”. Per la lotta all'immigrazione clandestina "l'unica politica migratoria possibile lavorare con i Paesi africani e dichiarare guerra ai trafficanti, è un tema che portiamo al G7 con l'obiettivo di arrivare a una alleanza globale contro i trafficanti di esseri umani, tema impensabile fino a qualche mese fa”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.