Il ministro della Giustizia al question time alla Camera: "Abbiamo l'esperienza dell'omicidio stradale: è stata aumentata a dismisura la pena gli incidenti stradali, ma non sono affatto diminuiti, anzi sono aumentati". Oggi sciopero nazionale di Cgil e Uil dopo la tragedia di Firenze in cui hanno perso la vita 5 operai. Bombardieri: "Inasprire le pene". Landini: "Basta chiacchiere, governo apra trattativa seria". Meloni: "Lavorare tutti insieme"
No all'introduzione di un nuovo reato di "omicidio sul lavoro". Questa è la posizione espressa, durante il question time alla Camera, dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. "Non credo di rivelare dei segreti se dico che proprio stamattina nel Consiglio dei ministri questo argomento è stato trattato, anche con l'ipotesi di eventuali sanzioni penali". Il ministro ha però chiarito che "non è stato trattato il principio, al quale sarei anche abbastanza contrario, dell'introduzione di un omicidio sul lavoro, perché abbiamo l'esperienza dell'omicidio stradale: è stata aumentata a dismisura la pena gli incidenti stradali, ma non sono affatto diminuiti, anzi sono aumentati" (LA TRAGEDIA DI FIRENZE).
Ipotesi procura nazionale per morti sul lavoro
Mentre in merito alla richiesta sull'istituzione di una procura nazionale specializzata per le morti sul lavoro, Nordio ha chiarito: "Esiste una circolare del Csm che dice che è sufficiente la creazione di gruppi di lavoro specializzati presso le singole procure. Io non credo che la creazione di una procura nazionale con compiti nazionali possa essere più efficace. Ammetto però che la frammentazione nelle procure più piccole dove non esistono questo gruppi specializzati possa sembrare insufficiente. Il nostro orientamento è quello intermedio: è quello di devolvere alle procure distrettuali questa competenza in modo da dare un indirizzo omogeneo nell'ambito di un distretto. È tutto oggetto di discussione". Il "no" dell'esecutivo viene però subito bollato come "inconcepibile" dal M5s.
Gli appelli di Bombardieri e Landini
Intanto oggi è il giorno dello sciopero nazionale di due ore proclamato da Cgil e Uil, insieme alle categorie degli edili e dei metalmeccanici, dopo la tragedia a Firenze di venerdì scorso, in cui hanno perso la vita cinque operai. Diverse le manifestazioni territoriali organizzate dai due sindacati, la principale a Firenze, con la partecipazione dei segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. E proprio Bombardieri ha spiegato: "Quello che è successo a Firenze dimostra che è necessario intervenire prima con la formazione e la prevenzione, durante con le ispezioni e dopo inasprendo le pene provando a inserire nel nostro ordinamento la previsione dell'omicidio per violazione delle norme sul lavoro". "Bisogna accettare le proposte che il sindacato avanza da molto tempo, facendo saltare questa logica degli appalti al massimo ribasso, della mancanza dei controlli e dei subappalti a cascata", ha aggiunto. Mentre Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha aggiunto: "Chiediamo che si apra una trattativa seria, di annunci, di chiacchiere ne ho già sentite anche troppe", mentre il governo "è da luglio che non ci sta incontrando". E sulla convocazione di sindacati e imprese lunedì 26 febbraio a Palazzo Chigi, arrivata oggi, ha commentato: "Bene, si apra una trattativa, non sia il solito film dove ci tengono mezz'ora a Palazzo Chigi per poi fare quello che vogliono".
Meloni: "Provare a lavorare tutti insieme"
Sul tema si è poi espressa anche la premier Meloni, parlando con i rappresentanti della Cgil a Cagliari: "Conosco i numeri. Come sapete abbiamo già assunto lo scorso anno 800 nuovi ispettori del lavoro. Evidentemente non basta, ne abbiamo parlato stamattina in Consiglio dei ministri per preparare le norme che arriveranno lunedì". Quello della sicurezza sul lavoro non è un tema su cui "dividersi ma su cui provare a lavorare tutti insieme", ha aggiunto.