Voto per gli studenti fuori sede alle elezioni europee, come funziona la proposta di Fdi
In Italia è ancora difficile votare quando si è domiciliati in un luogo diverso dalla propria residenza. Le Europee dell’8 e 9 giugno 2024, però, potrebbero essere la prima consultazione ad ammettere il voto degli studenti fuori sede. Fratelli d’Italia, infatti, ha presentato un emendamento al decreto Elezioni. Ecco cosa prevede
- Al contrario della maggioranza dei Paesi europei, in Italia è ancora difficile votare quando si è domiciliati in un luogo diverso dalla propria residenza. Le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024, però, potrebbero essere la prima consultazione elettorale ad ammettere il voto degli studenti fuori sede
- Fratelli d’Italia, infatti, ha presentato un emendamento al decreto Elezioni che ha ricevuto parere favorevole dal governo. Il provvedimento è all’esame delle Commissioni del Senato e, entro fine marzo, dovrebbe ricevere l’ok prima da Palazzo Madama e poi dalla Camera. Al termine di un vertice di maggioranza sul decreto elettorale il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha detto: "Quell'emendamento va avanti"
- Il banco di prova potrebbero essere le Europee del prossimo 8 e 9 giugno: sarebbe, infatti, una misura in via sperimentale solo per queste elezioni
- Qual è la ragione? Le circoscrizioni elettorali delle elezioni europee sono molto più grandi rispetto a quelle delle elezioni politiche nazionali: sono solo 5 e cioè Nord ovest, Nord est, Centro, Sud, Isole. Questo rende molto più semplice l’adempimento burocratico necessario per questo tipo di voto
- Ma a chi è rivolta la proposta? Non a tutti coloro che vivono in una località diversa dalla residenza, come lavoratori e pazienti domiciliati altrove, ma solo agli studenti fuori sede da almeno tre mesi
- Di che platea parliamo? Molto ristretta, considerando che si tratta di circa 400mila studenti, cioè l’8,2% del totale degli italiani fuori sede
- Se l’emendamento dovesse essere approvato, gli studenti fuori sede potrebbero votare dopo una procedura abbastanza complicata. Dovrebbero fare richiesta al proprio comune di residenza almeno 35 giorni prima delle elezioni. L’amministrazione avrà 15 giorni per approvarla e trasmetterla al comune di domicilio, che dovrà fornire al richiedente - entro 5 giorni prima del voto - un’autorizzazione da presentare al seggio
- C’è, poi, una differenza tra chi ha il domicilio nella stessa circoscrizione elettorale in cui è residente e chi ce l’ha in una diversa. Chi si trova in una circoscrizione diversa, dopo tutta la procedura descritta prima, potrà votare in un seggio del Comune in cui vive. Chi si trova nella stessa circoscrizione, invece, voterà in una sezione speciale nel capoluogo della Regione dove studia: ne verrebbe allestita una ogni 800 elettori fuori sede