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Piano Mattei, Prodi a Sky TG24: “Davvero pensiamo di fare qualcosa con 5 miliardi?”

Politica

L'ex premier ed ex presidente della Commissione europea è stato ospite di Start. Tanti i temi di cui ha parlato, dal Piano Mattei ("L'Italia non può muoversi senza altri Paesi europei") alle prossime elezioni europee ("Un giorno si dice Draghi, un giorno Gentiloni, ma bisogna che qualcuno si candidi"), alla situazione in Medio Oriente (“Non si può non considerare il dramma di Gaza”)

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Romano Prodi, ex premier ed ex presidente della Commissione europea, è stato ospite di Start, programma di Sky TG24. Tanti i temi di cui ha parlato, dal Piano Mattei alla situaizone in Medio Oriente, dalle prossime elezioni europee al caso di Ilaria Salis.

Prodi sul Piano Mattei

“Davvero pensiamo di fare qualcosa con 5 miliardi di euro? No. Se questo è un progetto iniziale per mobilitare risorse sono contentissimo, ma la dimensione quantitativa è un aspetto decisivo", ha detto Prodi parlando del Piano Mattei per l'Africa. Il riferimento è al discorso di ieri di Giorgia Meloni, che ha presentato il Piano nel vertice Italia-Africa in Aula al Senato. “Può contare su 5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie: circa 3 miliardi dal fondo italiano per il clima e 2,5 miliardi e mezzo dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo”, ha detto la premier. Prodi ha aggiunto: “Se la riunione di ieri è la miccia per fare esplodere un progetto europeo va bene, ma guai se rimane solo un progetto. O L'Europa si mette assieme o giochiamo. Ho paura che ci sia una strategia continentale tra Russia e Cina. La politica del singolo Paese non ce la fa più, appena appena ce la farebbe una politica comune europea”. E ancora: “L'Italia non può muoversi senza altri Paesi europei. Quello di ieri è stato un inizio, se l'Italia riesce a mobilitare tutte le risorse europee per avere un unico progetto, si può fare qualcosa. Ma ci vogliono Francia, Germania e tutti i Paesi europei. Non abbiamo idea della pervasività della Cina, che ha rapporti diplomatici con tutti - meno uno - i Paesi europei, una penetrazione commerciale impressionante e progetti di infrastrutture continentali, ha un intervento globale". Riguardo al discorso di Meloni, Prodi ha sottolineato ancora: “Aveva dei limiti il discorso di ieri. È bene che cominci questo dialogo, ma siamo proprio all'inizio. Soldi non ce ne sono, se si vuole sensibilizzare l'Ue può essere importante. Ma c'è un rapporto tra Africa e Cina mille volte superiore, se vogliamo legare l'Africa a noi l'intervento concreto deve essere superiore in termini quantitativi e non basta certo l'intervento energetico. Direi che siamo a un inizio necessario di un progetto che è ancora solo un'ipotesi”.

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Sulle elezioni europee: “Ci vogliono i piedi per terra e un disegno”

Tra i temi, anche le elezioni europee di giugno. “Ma a Gentiloni hanno chiesto? Un giorno si dice Draghi, un giorno Gentiloni, ma bisogna che qualcuno si candidi. Io ho detto ‘proviamo’ e come un matto ho affittato un vecchio pullman e ho iniziato a girare il paese. Il potere non viene affidato da Dio, io non ho idea con che desideri ritorni Gentiloni da Bruxelles o cosa voglia fare Draghi, aspettiamo di sapere cosa vogliono fare. Ci vogliono i piedi per terra e un disegno con cui presentarsi davanti agli elettori”, ha spiegato l’ex premier.

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“Non si può non considerare il dramma di Gaza”

Un passaggio anche sulla situazione in Medio Oriente (GLI AGGIORNAMENTI LIVE). "C'è un disorientamento fortissimo, nessuno può essere favorevole a quello che ha fatto Hamas, non è perdonabile. Ma non si può non considerare il dramma di Gaza – ha detto Prodi –. Ci sono 75 anni di tragedia. O c'è un accordo tra Stati Uniti (che garantiscano Israele) e Paesi arabi (che garantiscano i palestinesi) e si mettono a posto le cose secondo la dottrina dei due Stati, o si cambiano la carte radicalmente, o queste cose non saranno mai messe a posto. C'è un odio profondo, radicato, quotidiano e ai 75 anni di tragedia se ne aggiungeranno altri 75".

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Su Ilaria Salis: “Vergogna, nostra reazione dovrebbe essere più forte”

Prodi ha parlato anche del caso di Ilaria Salis, la 39enne milanese che si trova in carcere a Budapest da quasi un anno e ieri è apparsa all'udienza del processo in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti. “Vergogna. Non si fa. Ma non in Europa, in nessuno stato né africano né di nessuna altra parte del mondo. Vedere qualcuno in catene è orrendo e non ha senso. Ho pensato che Orban lo abbia fatto come provocazione. La cosa in sé è ributtante, sono stupito che sia avvenuto, la nostra reazione dovrebbe essere più forte, anche visti i rapporti della nostra premier con Orban”, ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio.

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