Ilaria Salis a processo in Ungheria con mani e piedi legati. Convocato ambasciatore

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La militante antifascista milanese 39enne, accusata di avere aggredito due estremisti di destra, si è dichiarata non colpevole. Il legale: "Scioccante vederla in quello stato, era tirata come un cane". "Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio", ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri

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Si è aperto ed è stato aggiornato al 24 maggio il processo che si celebra a Budapest a carico di Ilaria Salis, l'italiana accusata di aver aggredito due estremisti di destra nella capitale ungherese. La militante antifascista milanese 39enne si è dichiarata non colpevole. La procura della capitale ungherese ha chiesto 11 anni di carcere. Salis è comparsa in aula in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti. Lo ha constatato l'Ansa in aula, dove la donna è entrata accennando un sorriso rivolto al pubblico. Una donna delle forze di sicurezza la trascinava per una catena: Salis indossava un maglione chiaro a strisce orizzontali e teneva in mano una borsa scura. La difesa di Salis è stata sostenuta da un legale dello studio dell'avvocato Gyorgy Magyar, noto per il suo impegno in vicende di diritti umani. "Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio", ha scritto su X Antonio Tajani. 

 

La Farnesina convoca l'ambasciatore ungherese          

Il vicepremier e ministro degli Esteri ha poi dato disposizioni al segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia di convocare l'ambasciatore di Ungheria a Roma per un passo di protesta per le condizioni di detenzione. Parallelamente, domani l'ambasciatore d'Italia in Ungheria effettuerà un passo presso le autorità ungheresi.

"E' una fotografia molto dura. Abbiamo incontrato il padre, naturalmente la magistratura ungherese è

sovrana. Ci si può attivare, cosi come ci stiamo attivando, attraverso i canali diplomatici, facendo tutto il possibile per attenuare le condizioni rigorose in cui è detenuta". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un'intervista su Rai 1.

La difesa mette in discussione i capi d'accusa

Riservandosi di esporre le controprove in una fase ulteriore del processo, il legale ha ribattuto sostenendo che le prove della partecipazione di Salis alle aggressioni sono discutibili, come la definizione di "potenzialmente mortali" delle lesioni riportate dalle vittime, dato che erano risultate guaribili in otto giorni. Non sarebbe convincente neanche il reato dell' "associazione per delinquere". In aula, oltre al padre dell'imputata, Roberto Salis, c'erano rappresentanti dell'Ambasciata italiana a Budapest, di varie associazioni di giuristi e molti giornalisti. Presenti in qualità di osservatori anche due legali italiani, Eugenio Losco e Mauro Straini.

Il legale: "Scioccante, tirata come un cane"

"È stato scioccante. Ci aveva detto che veniva sempre trasferita in queste condizioni, ma vederla ci ha fatto davvero impressione", ha dichiarato Losco. "Era tirata come un cane, con manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che andava fino ai piedi, con questa guardia che la tirava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezza". "È una grave violazione della normativa europea" - ha aggiunto - "l'Italia deve far finire questa situazione ora".  Anche il commissario Ue alla Giustizia Didier Reynders ha detto la sua sulla vicenda giudiziaria: "Non ho avuto modo di seguire il fascicolo e gli atti che sono stati compiuti, so che sono stati presi contatti bilaterali. La Commissione è sempre disponibile ad aiutare nel quadro di questi contatti bilaterali che sono stati presi dall'Italia con l'Ungheria".

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